In diminuzione rispetto al 2021, i reati contro l’ambiente continuano a destare allarme. Lo mostra il rapporto Ecomafia 2022, pubblicato da Legambiente, da cui emerge che sono stati 56.268 gli illeciti amministrativi nel 2021, con una media di 162 al giorno. Da settembre 2021 a fine luglio 2022 ci sono stati 664 arresti, 709 denunce e 199 sequestri. Le regioni più coinvolte sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Anche Roma è prima per ecoreati a livello provinciale. Stimata in 8,8 miliardi la somma incassata dagli ecomafiosi nel 2021.

Blocchi di cemento Fonte: Hippo px

Blocchi di cemento Fonte: Hippo px

Ecomafia – Con il termine Ecomafia sono indicati tutti gli illeciti commessi dalla criminalità organizzata che recano danni all’ambiente. Tra questi ci sono lo smaltimento di rifiuti tossici, l’inquinamento di falde acquifere, la costruzione di edifici abusivi. Secondo il rapporto di quest’anno a guidare la classifica degli ecoreati è l’industria del cemento con 9.490 reati. In crescita anche gli illeciti contro la fauna di cui fanno parte i reati contro il patrimonio boschivo che comprendono incendi colposi, dolosi e generici. Aumentano anche i furti di opere d’arte, considerati reati contro il patrimonio culturale.

La Campania – La regione con i numeri più alti di illeciti e danni ambientali è la Campania. La provincia di Avellino è prima in Italia per reati legati al ciclo del cemento, quella di Napoli per lo smaltimento illegale dei rifiuti. Gli ecoreati in questa regione rappresentano il 13,6% del totale nazionale. L’unica nota positiva è che sono in diminuzione rispetto al 2020. La regione detiene il record anche per il numero di arresti (62), sequestri (985) e denunce (1696).

Nuovi rifiuti – Tra gli interessi delle ecomafie c’è anche l’olio vegetale esausto, ovvero l’olio di origine vegetale già utilizzato. Se non smaltito correttamente, raccogliendolo in un contenitore e consegnandolo con la raccolta differenziata dell’umido o in un centro di raccolta degli oli esausti Conoe, può inquinare la flora, la fauna e i pozzi d’acqua potabile. Proprio il Conoe stima che siano 15 mila le tonnellate di olio che non vengono smaltite correttamente.

Le proposte – Legambiente stila una lista di dieci proposte per cercare di risolvere il problema dei reati contro l’ambiente. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, dichiara: «È fondamentale non abbassare la guardia nei confronti degli ecocriminali ora più che mai visto che sono stati assegnati i primi finanziamenti dei bandi del Pnrr». Anche l’Europa si esprime sulla situazione italiana con Enrico Fontana, responsabile dell’Ufficio raccolta fondi e osservatorio nazionale ambiente e Legalità, che dichiara: «L’Italia ha maturato importanti competenze, a partire dalle inchieste sui traffici illegali dei rifiuti, ma sconta ancora ritardi per quanto riguarda la lotta all’abusivismo edilizio».