La rettrice dell’Università per gli Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli ha rassegnato le dimissioni in una lettera indirizzata al ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, abbandonando non solo il suo incarico a capo dell’istituto ma anche la sua attività da dipendente dell’Ateneo. La decisione arriva in seguito alla sospensione per otto mesi dall’esercizio dei pubblici ufficii ordinata il 4 dicembre dal giudice per le indagini preliminari che si occupa dell’esame “farsa” svolto dal calciatore Luis Suarez.

«Sofferenza» – «E’ una decisione che ho preso da poche ore, con profondo rammarico e personale sofferenza, dopo due anni di gestione sfidante, ma anche proficua dell’Istituzione, che sono stata onorata di aver servito come rettore, dopo aver prima servito come docente devota e dedicata per oltre quaranta anni», ha scritto Bolli, sottolineando più volte di voler anteporre il bene dell’Ateneo, che sta attraversando un momento difficile data la sospensione anche del vertice amministrativo, al suo pur legittimo diritto di difesa.
«Le mie dimissioni di oggi – ha spiegato la rettrice al ministro – vengono anticipate rispetto a quanto a già comunicato il 7 dicembre, quando la informavo di voler attendere l’esito del ricorso al Tribunale del riesame, e dimettermi nel caso di conferma della sospensione dalla funzione di rettore. La ragione della mia scelta anticipata è dettata dalla constatazione della grave crisi nella quale è precipitato negli ultimi giorni l’Ateneo e dalla conseguente urgenza di porvi immediato rimedio, senza attendere quel mese di tempo (mi dicono i miei avvocati) necessario ad avere l’esito del mio ricorso. Un mese di attesa sarebbe un tempo troppo lungo, non compatibile con la necessità di un pronto soccorso per il mio Ateneo oggi». Al momento, però, non è stato presentato alcun ricorso al Tribunale del riesame da parte della difesa dell’ex rettrice.

Il caso – Lo scandalo che ha coinvolto i vertici dell’Università per gli stranieri di Perugia è scoppiato il 22 settembre, quando la Procura di Perugia ha aperto un’indagine sull’esame sostenuto il 17 settembre dal calciatore uruguaiano Luis Suarez. La prova era volta ad attestare la sua conoscenza dell’italiano del giocatore, requisito indispensabile per l’ottenimento del passaporto comunitario necessario per poter giocare con la Juventus. In quel momento la squadra bianconera era in trattative per acquisire il giocatore, poi comunque finito all’Atletico Madrid. Le indagini erano partite in seguito all’accertamento da parte della Guardia di Finanza di alcune irregolarità nello svolgimento dell’esame, che non solo sarebbe stato molto più facile del normale, ma sarebbe stato anche preparato a tavolino, comunicando in anticipo a Suarez sia le domande che il punteggio finale.

L’indagine – La Procura di Perugia, in possesso di documenti probatori e di varie intercettazioni, ha comunicato che sono tuttora in corso di approfondimento nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’Università. Finora, oltre all’ormai ex rettrice, sono accusati di violazione del segreto d’ufficio e di falsità ideologiche in atti pubblici Simone Olivieri, direttore generale dell’Università, anche lui sospeso per otto mesi, l’esaminatore Luigi Rocca eStefania Spina, la tutor che avrebbe dovuto preparare Suarez a sostenere l’esame. L’avvocata torinese Maria Turco, indicata come “legale incaricato dalla Juventus” per l’allestimento dell’esame, è indagata per concorso in falso ideologico. Gli ultimi sviluppi della vicenda hanno toccato anche il direttore sportivo della Juventus Fabio Paratici e lo storico avvocato della squadra, Luigi Chiappero, indagati per false informazioni al Pubblico ministero.