
Nicola (a sinistra) e Paolo Bulgari. Nel 1987 rilevano le quote del terzo fratello, Gianni, storico amministratore delegato della famiglia (www.forbes.com)
Maxisequestro da 46 milioni di euro nei confronti dei vertici del gruppo Bulgari. Al momento risultano indagati Paolo e Nicola Bulgari con l’accusa di dichiarazione fraudolenta, assieme a Francesco Trapani (già rappresentante legale della capogruppo italiana) e Maurizio Valentini, attuale rappresentante legale di Bulgari Italia. Secondo i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, avrebbero sottratto all’erario circa tre miliardi di euro di ricavi dal 2006 in avanti.
Tra i beni immobili e le disponibilità finanziarie sequestrate dal fisco, risulta anche lo storico palazzo di via Condotti a Roma, simbolo della casa di lusso romana.
Secondo le Fiamme Gialle, l’evasione avveniva attraverso l’interposizione di società con sede in Olanda e Irlanda, create al solo scopo di sfuggire all’imposizione fiscale in Italia.
Fondata nel 1884 dall’orafo di origini greche Sotirios Voulgaris, Bulgari nel 2011 viene ceduta alla multinazionale francese LVMH per 4 miliardi di euro. Oltre ai gioielli, Bulgari possiede anche gli oroglogi Tag Heuer e i diamanti De Beers.
Carlo Marsilli