niki2È partito con circa 14 ore di ritardo e alcuni passeggeri in meno l’aereo della Niki bloccato ieri sera 14 gennaio per un allarme bomba, risultato poi falso. Tanta paura e voli bloccati per due ore all’aeroporto di Fiumicino, in un clima che dopo gli attentati di Parigi si è fatto molto teso. Gli 81 passeggeri hanno passato la notte in albergo, per smaltire lo stress. Nonostante ciò, cinque di loro oggi hanno deciso di non imbarcarsi, forse per paura o scaramanzia. L’uomo che ha dato il falso allarme, un ingegnere sloveno di 48 anni, dopo gli accertamenti d’obbligo è stato rilasciato con una denuncia per procurato allarme. Neanche lui oggi si è imbarcato sul volo. Sarà la procura di Civitavecchia a indagare sulle ragioni del suo comportamento.

“Con questo farò saltare l’aereo”. È bastata questa frase, detta dall’ingegnere Adi Sveckor a una coppia italiana, per provocare il panico sull’Airbus A320 della compagnia Fly Niki in partenza alle 19.40 per Vienna. L’uomo stava giocando con un contapassi, attirando l’attenzione dei vicini di posto che, secondo la ricostruzione, gli hanno chiesto cosa fosse. La risposta ha colto tutti di sorpresa. Secondo l’ingegnere, quello era un detonatore per far esplodere la bomba che aveva nascosto nel suo bagaglio, in stiva. I passeggeri hanno immediatamente allertato il comandante, che ha avvisato la torre di controllo e iniziato la procedura di emergenza. L’uomo è stato bloccato dagli agenti della Polaria e portato negli uffici di polizia giudiziaria per essere interrogato. Non ha opposto alcuna resistenza. L’aereo, isolato sulla pista 2, è stato subito sottoposto ai controlli degli artificieri che, oltre alle normali apparecchiature, hanno utilizzato anche i cani antiesplosivo. Si è scoperto quindi che l’ordigno di cui parlava l’uomo non esisteva.

Qualche ora e tutto si è risolto, ma nonostante l’allarme alle 23.10 fosse già rientrato, il volo è stato comunque cancellato. “Abbiamo preferito non far ripartire l’aereo ieri sera per poter effettuare accuratamente tutti i controlli che hanno dato esito negativo” ha dichiarato infatti Antonio del Greco, direttore Quinta Zona della polizia di frontiera.

Gabriele Nicolussi