Il Duomo di Milano, possibile obiettivo dell'Isis assieme al teatro La Scala

Il Duomo di Milano, possibile obiettivo dell’Isis assieme al teatro La Scala

L’allarme arriva dagli uffici dell’Fbi: «L’Isis ha messo nel mirino San Pietro, il Duomo di Milano e il teatro La Scala» (dove la prima è in programma, come sempre, il 7 dicembre). E così, a sei giorni dagli attacchi terroristici di Parigi, il nostro Paese decide di aumentare i controlli e rafforzare la sorveglianza attorno ai principali luoghi di culto e aggregazione. Nell’informativa americana, trasmessa al governo italiano dopo una segnalazione della Dea (l’agenzia federale antidroga), ci sarebbe anche l’indicazione di cinque nominativi di persone sospette, ora controllati dalla nostra intelligence. Elementi che portano le autorità italiane ad aumentare ulteriormente la soglia d’attenzione, già portata nei giorni scorsi al livello 2, l’ultimo prima dell’allarme rosso.

Tuttavia, la circolare del Federal Boureau non sorprende i vertici italiani. «Nessuna enfatizzazione, né sottavalutazione», affermano dal ministero degli Interni. Le informazioni degli 007 americani non conterrebbero alcuna indicazione precisa in merito a specifici piani d’attacco terroristici. Insomma, la comunicazione arriva d’oltreoceano rientrerebbe in un normale scambio di informazioni fra le intelligence dei paesi alleati nella lotta al terrorismo. In ogni caso, dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza è partita una nota diretta ai questori di Roma e Milano a cui si chiede di aumentare i controlli sulle strade anche istituendo posti di blocco. Nella capitale si è inoltre deciso di anticipare il dispiegamento delle forze previste per il Giubileo: duemila militari per 140 obiettivi sensibili in città. Mentre nel capoluogo Lombardo saranno 250 gli agenti in più che per un mese pattuglieranno le strade e potenzieranno il reparto che si occupa della videosorveglianza.

L'affresco di Giovanni de Modena nella Basalica di San

L’affresco di Giovanni da Modena nella Basilica di San Petronio a Bologna

In questo clima, tutto contribuisce ad alzare la tensione. Così a Roma, prima un trolley abbandonato vicino San Pietro, poi una scatola trovata nei pressi di Castel Sant’Angelo fanno scattare l’allarme bomba. Con chiusura del traffico e arrivo degli artificieri. Ma erano falsi allarmi. Oltre alle due metropoli, anche Torino e Napoli rientrano nella lista delle città a rischio. A queste si aggiunge poi Bologna e in particolare la Basilica di San Petronio dove si trova un affresco dell’artista quattrocentesco Giovanni da Modena. Nella sua raffigurazione del Paradiso e dell’Inferno, trova posto, accanto a Lucifero, anche il profeta Maometto.

Nicola Grolla