«Fermare il consumo di suolo è un’esigenza primaria». Si conclude così il report del WWF che oggi celebra il nono anniversario della giornata mondiale del suolo. Istituita nel 2014 dalle Nazioni Unite, la ricorrenza punta a sensibilizzare la popolazione globale sui crescenti rischi derivanti dal continuo sfruttamento del terreno.
Italia – Solo in Italia nel 2021 sono stati consumati 19 ettari di suolo al giorno, cioè due metri quadrati al secondo. Un fenomeno che si concentra soprattutto in alcune regioni tra cui: Lombardia (12,12%), Veneto (11,90%) e Campania (10,49%). Dati confermati anche dal rapporto ISPRA di quest’anno. A preoccupare gli esperti sono, però, le possibili conseguenze. In Italia oltre il 16% del territorio presenta un alto dissesto idrogeologico. Elemento che rischia di coinvolgere oltre 6 milioni di persone.
Le strategie – Vani i tentativi di far approvare il progetto di legge sul “bilancio zero consumo del suolo”. Presentato nel 2012, il provvedimento vuole evitare l’occupazione di zone libere, promuovendo il recupero delle aree abbandonate. Un’azione che permetterebbe la riqualifica di oltre 310 chilometri quadrati di edifici. Per evitare un peggioramento della situazione l’Italia ha però intanto predisposto una Strategia Nazionale per la Biodiversità 2030. Il documento, emanato lo scorso anno dal ministro della transizione ecologica, definisce gli obiettivi primari per contrastare il crollo degli ecosistemi. Un dossier che affianca quello rilasciato dall’Unione Europea nel 2020. Definito come l’impegno centrale del Green Deal, prevede, tra i diversi progetti, la nascita di aree protette, lo sblocco di finanziamenti e misure a tutela degli ecosistemi.
Nona edizione – Al centro della giornata 2022 ci sarebbe, però, il rapporto tra suolo e sicurezza alimentare. Circa il 95% del nostro cibo arriva, infatti, dal terreno. L’eccessiva diminuzione della superficie disponibile o la scarsità di nutrienti porterebbe all’insufficienza di cibo sano. «Sono oltre 2 miliardi le persone che soffrono di una carenza di micronutrienti» ha dichiarato la Global Soil Partnership della FAO. Una minaccia che si è già diffusa in diverse parti del mondo e che va ad aggiungersi a quella del cambiamento climatico. Alcuni effetti sono oggi visibili: da una minore resistenza alle infezioni fino ai problemi nello sviluppo fisico.