Un’edizione nel segno di Lea Garofalo. Milano decide di onorare così, con una dedica alla testimone di giustizia rapita, torturata e uccisa dalla ndrangheta nel 2009, la memoria e l’impegno di chi in Italia lotta per la costruzione di una nuova cultura della legalità. Una cultura che passa attraverso azioni concrete di contrasto al potere delle organizzazioni criminali, come la confisca dei loro beni.
L’edizione 2013 del Festival dei beni confiscati alla mafia, realizzato dal Comune di Milano con la collaborazione di Libera e dell’Anbsc e il sostegno di Fondazione Cariplo, si svolgerà dall’ 8 al 10 novembre. Più di 50 gli appuntamenti in programma, compresa l’apertura al pubblico e alle scuole di appartamenti, negozi e spazi un tempo utilizzati dai boss e oggi riassegnati ad enti e associazioni per finalità sociali. In Lombardia sono 1186 i beni che lo Stato ha requisito alle organizzazioni criminali (guarda la mappa sul sito di Libera). Nella sola città di Milano, sono stati restituiti alla collettività 450 immobili, tra case e aziende. Quest’anno, assieme al capoluogo lombardo, anche la cittadina siciliana di Marsala darà vita al Festival in provincia di Trapani. La cosiddetta “Svizzera dei mafiosi”, una delle zone della Sicilia Occidentale dove il potere economico e militare di Cosa Nostra è ancora in grado di condizionare pesantemente la vita delle istituzioni e quella dei singoli cittadini.
Al centro della tre giorni antimafia ci saranno i giovani. Le scuole superiori saranno presenti all’inaugurazione, fissata venerdì 8 novembre alle 10 e 45 negli spazi della cascina confiscata di Chiaravalle (via Sant’Arialdo 69). Tra gli eventi, venerdì 8 novembre negli spazi dell’Ortomercato di via Lombroso 54, alle ore 21:00, sarà possibile assistere al reading teatrale del romanzo di Fabrizio Gatti Gli anni della peste, edito da Rizzoli. Mentre domenica 10 novembre, alle 18:30, presso l’Associazione suoni sonori in via Curtatone 12, Raffaella Calandra modererà il reading del libro di Allessandra Coppola e Ilaria Ramoni Per il nostro bene, edito da Chiarelettere. Un reportage dal fronte, tra le fortezze espugnate a quella mafia che ha fatto la storia criminale del nostro Paese e che ancora oggi appare capace di soffocarlo.
Davide Gangale