“Ce l’ho, ce l’ho, mi manca… ma è falsa!”. Lo scambio di figurine, dopo più di mezzo secolo dal primo album Panini, non ha età. E c’è chi, approfittando della passione di grandi e piccini e dell’emozione di collezionisti e appassionati nel scartare una bustina, crea un mercato di falsi.

La Guardia di Finanza di Modena, al termine dell’indagine Cromos coordinata dal Pm Lucia Musti, ha scoperto un traffico illecito di figurine Panini contraffatte. Il “bottino” delle Fiamme Gialle si compone di 5,7 milioni di immagini «Calciatori 2012-2013», 3 milioni di bustine, circa 3 mila scatole, macchine per la stampa e la grafica, strumenti per il taglio e l’imbustamento e un camion per il trasporto della merce venduta in tutta Italia. Il valore delle figurine è stato quantificato in oltre 2,7 milioni di euro.

L’inchiesta ha portato alla denuncia di sette persone che a vario titolo dovranno rispondere dei reati di contraffazione di marchi e segni distintivi, introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi. A capo della banda di falsari delle figurine ci sarebbe un ex dipendente della Panini, che da dieci anni si è messo in proprio, aprendo una ditta che si occupa di vendere nelle edicole giocattoli e gadget per bambini.

I finanzieri hanno accertato che le figurine contraffatte riproducevano solo un quarto di quelle originali, ricostruendo l’intera filiera produttiva. Le immagini, come hanno spiegato le Fiamme Gialle, erano praticamente perfette e presentavano sul retro un unico difetto: la scritta “Made for Italy by Panini S.p.A – Modena” anziché “Made in Italy by Panini S.p.A – Modena”.

Secondo gli inquirenti, tra i progetti futuri vi era la falsificazione di immagini legate ai Mondiali di calcio in Brasile nel 2014. La Panini invierà gratuitamente ai collezionisti truffati le figurine autentiche in cambio di quelle fasulle.

Silvia Morosi