Tutto comincia a Natale, quando un’Audi RS4 con targa svizzera e motore Lamborghini viene rubata nei pressi dell’aeroporto di Malpensa. La macchina sparisce per qualche settimana, in cui viene utilizzata per compiere furti e rapine in tutto il Paese. Fine della corsa nella notte del 26 gennaio, quando i Vigili del Fuoco sono intervenuti nelle campagne del Trevigiano (tra i comuni di Fonte e Asolo) per spegnere le fiamme che avevano distrutto la macchina.
È la prima vera svolta della vicenda, ma ancora non si sono individuati i banditi. Il primo colpo il 16 gennaio, ad Albano Terme, quando i ladri hanno tentato di entrare in un appartamento. Scoperti dalle forze dell’ordine, hanno ingaggiato uno scontro a fuoco dal quale sono usciti illesi, prima di dileguarsi a bordo della macchina rubata.
Da quel giorno una fuga senza fine, inframezzata da colpi realizzati soprattutto in Veneto, dove la banda è sospettata di avere la propria base. Il “movimento” più redditizio a San Donà, in provincia di Venezia, dove i ladri hanno svuotato una serie di appartamenti tra cui quello dell’ex consigliere regionale Diego Cancian, per un bottino complessivo di 70 mila euro. La banda è introvabile. Qualche apparizione improvvisa sulle strade provinciali del Veneto e in autostrada: la polizia che li insegue e l’Audi che la semina a 300 km all’ora.
Ma i criminali, nella loro fuga infinita, oltre ai poliziotti seminano anche morte: è successo nella notte tra il 20 e il 21 gennaio. Percorrendo contromano il passante di Mestre, i banditi hanno provocato un incidente in cui ha perso la vita la 58enne russa Elena Alexandrova Belova.
Nei giorni successivi la presenza dell’automobile è stata segnalata più volte in Veneto, ma la banda è sempre riuscita a far perdere le sue tracce. Almeno fino alla notte del 26 gennaio, quando l’Audi è stata trovata in provincia di Treviso. Si sospetta che il gruppo di rapinatori, sentendosi braccato, l’abbia bruciata per cambiare vettura: una tesi confermata dalla raffica di furti d’auto che si sono verificati qualche ora dopo a Bassano del Grappa.
Roberto Bordi