All’arrivo delle forze dell’ordine, lei ha confessato, mentre lui ha abbassato la testa spaesato. Rosa Vespa e Aqua Moses sono ora in carcere per aver rapito Sofia, una bambina di trentasei ore dall’ospedale Sacro Cuore di Cosenza a conclusione di un piano architettato per ovviare alle difficoltà nel rimanere incinta. Entrata poco dopo le 18.00 di martedì 21 gennaio in una stanza dell’ospedale, la donna ha portato a termine il sequestro organizzato da tempo e condotto la piccola Sofia nella sua abitazione di Castrolibero, dove con il marito aveva allestito una festa per l’arrivo del nascituro. Tra i parenti festanti anche una torta a forma di elefante e molti fiocchi blu, per celebrare la nascita di Ansel, il presunto piccolo della coppia.

La recita – La recita è iniziata lo scorso maggio, quando Rosa, 51 anni, ha comunicato alla famiglia di essere incinta. Nel corso dei mesi, la donna ha pubblicato molti post su Facebook per aggiornare amici e parenti sullo stato della gravidanza, mentre a livello burocratico si procurava i moduli per la richiesta delle visite, li compilava di suo pugno e si aggirava nei dintorni dell’ospedale per dare ancora più corpo alla pantomima. Era come se tutto fosse vero, al punto da indossare una pancia finta negli ultimi giorni, utilizzare i chili di troppo come strumento per inscenare la gravidanza e organizzare una festa per Ansel, il nome del bambino che dà il titolo allo sceneggiato. Poco prima della mezzanotte dell’8 gennaio, dopo aver passato la notte al Royal Hotel di Cosenza, Rosa ha postato una foto delle sue mani giunte a quelle di un neonato, commentate dalle parole: «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano».

La dinamica – Il rapimento è avvenuto martedì 21 gennaio poco dopo le 18.00, quando Rosa Vespa è entrata nella stanza 16 del secondo piano dell’ospedale Sacro Cuore di Cosenza vestita da infermiera. Lì ha detto a Valeria Chiappetta, madre di Sofia, di dover cambiare il pannolino alla bambina, dopo aver fallito lo stesso approccio in un’altra camera, nel tentativo di rapire un maschio. A quel punto è salita in auto, dove il coniuge Aqua Moses, 43 anni, l’aspettava per tornare a casa con Ansel, il neonato che da diversi mesi popolava le pagine social della donna. Alla festa, dove erano presenti parenti e amici, la bambina è arrivata con una tutina blu, cambiata in fretta e furia in auto, per proseguire nella recita secondo la quale Rosa aspettava un maschio di nome Ansel.

Il momento del salvataggio della bambina (Ansa)

Il salvataggio – L’allarme è scattato circa venti minuti dopo il rapimento. Valeria Chiappetta, insospettita dal mancato rientro in stanza della bambina ha subito allertato le infermiere che a loro volta hanno chiamato la polizia. «Dopo venti minuti che quella donna aveva portato via mia figlia con tutta la culla mi sono agitata e abbiamo chiamato il personale», racconta Valeria, «quando ho capito che l’avevano rapita ho aperto la finestra e ho guardato giù. Non so cosa volessi fare». I poliziotti, con a capo il commissario Claudio Sole, sono intervenuti rapidamente e, una volta individuati i colpevoli grazie ai filmati delle telecamere di sicurezza, si sono diretti all’abitazione di Castrolibero dove era in corso la festa di benvenuto. «Ci siamo trovati davanti a una festa in piena regola, anche gli invitati sono stati colti di sorpresa», dice il capo della mobile Gabriele Presti. Una volta entrate, le forze dell’ordine hanno fatto crollare la recita a cui tutta la famiglia di Rosa sembrava credere, prendendo in custodia la piccola Sofia per poi riportarla alla famiglia poco prima delle 22.00.

Le indagini – La coppia è stata arrestata nella notte e ora si trova nel carcere di Castrovillari. Rosa Vespa ha confessato, mentre il marito è sembrato spaesato e secondo alcuni testimoni non sapeva che la gravidanza fosse falsa. Entrambi sono ora accusati di sequestro aggravato di minore, mentre la procura di Cosenza sta anche valutando la posizione della clinica dove gli ingressi non sarebbero presidiati.