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Altro che ulivi, con i soldi dell’Unione Europea coltivavano marijuana. Per questo cinque persone sono state arrestate all’alba di martedì 22 novembre dai carabinieri del nucleo investigativo di Bari. Si tratta di Antonio Guida (39 anni), Cosimo Rizzo (23 anni), Luigi Bisceglia (56 anni), Massimo D’Amato (42 anni) e Giuseppe Monterone (42 anni), residenti tra Lizzano, Molfetta e Terlizzi. Il gip del tribunale di Taranto ha concesso loro i domiciliari.

“Erba” al posto degli ulivi, ciò che tutti invece si sarebbero aspettati da coltivatori che ogni anno ricevevano aiuti economici dall’Ue per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr, Eafrd in inglese). Il piano per il 2014-2020 prevede quasi 10 milioni e mezzo di euro per l’Italia, con 23 programmi di crescita ad hoc per tutto il territorio nazionale. Ma le cinque persone finite in manette questa mattina sono accusate di aver coltivato una piantagione di marijuana e di aver incassato i soldi per comprare «sofisticati impianti di irrigazione e costosi fertilizzanti» – come scrive l’Ansa – per le foglie di canapa. In concorso tra loro, avrebbero poi venduto al dettaglio la cannabis nelle principali città della Puglia per guadagno stimato di oltre 200 mila euro.

Secondo quanto riporta Bari Today, le indagini sono cominciate dopo un blitz datato 23 luglio 2014 che aveva portato al sequestro di oltre mille piante di marijuana per un totale di circa 35 mila dosi. I carabinieri avrebbero usato anche il sistema delle intercettazioni telefoniche per scoprire e interrompere la rete della coltivazione illegale. Inoltre è stato possibile documentare una rapina a un bancomat del Monte dei Paschi di Siena di Monteparano (Taranto) sventata grazie all’intervento dei militari dell’Arma nel maggio del 2014. Due degli arrestati, Bisceglia e Guida, sono accusati per la “spaccata” comunque non riuscita.

Promuovere le conoscenze e l’innovazione tecnologica, potenziare la redditività e la competitività agricola, gestire le foreste in maniera sostenibile, favorire il benessere degli animali, preservare gli ecosistemi e ridurre le emissioni di anidride carbonica e le situazioni di povertà. Sono queste le linee guida del Feasr, il fondo condiviso dai 28 Stati membri dell’Unione europea che in Puglia era usato per favorire il mercato della droga.

Di seguito, dal canale YouTube de Il Quotidiano Italiano, le immagini dell’operazione dei carabinieri: