«Il Nord del mondo garantisca i risarcimenti climatici!». I ragazzi di Greta Thunberg tornano alla carica. I giovani di Fridays for Future hanno annunciato un nuovo sciopero globale per il clima, fissato per venerdì 25 marzo 2022. E il tema ricorda da vicino quello sentito dai loro genitori che assistevano al Live Aid nel 1985: le disuguaglianze tra i Paesi ricchi e quelli più arretrati, declinato però in ottica climate change. «Questi risarcimenti non devono essere dei prestiti, ma finanziamenti per le comunità indigene ed emarginate; per le perdite, i danni e la ristrutturazione delle loro terre» dichiarano gli attivisti in una nota. Le piazze chiederanno di «mettere al primo posto le persone piuttosto che il denaro». E l’hashtag sarà infatti #PeopleNotProfit.

La voce del futuro – Da Milano, la portavoce italiana di Fridays for Future Martina Comparelli ha idee chiare: «Le persone al potere peggiorano questa crisi con i loro discorsi falsamente “verdi” e le bugie che portano avanti nel nome della “transizione ecologica”». Insomma, stessa linea di Greta Thunberg che, proprio a Milano in occasione dello Youth4Climate, aveva bollato le chiacchiere ambientaliste dei politici come un «blabla» indistinto. Tutto ciò avveniva poche ore prima che si riunisse la Cop26 a Edimburgo: si doveva stabilire la direzione che la transizione ecologica avrebbe dovuto intraprendere. Dalla Colombia, un’altra portavoce, Sofia Gutierrez, si rivolge direttamente alle comunità più colpite ed emarginate: «Non abbiamo tempo per aver paura. La paura non può essere sentita quando hai una pistola vicino alla testa per farti lasciare il tuo territorio».