Vigili Fuoco Mottarone

Vigili del fuoco al lavoro dopo il crollo della funivia Stresa-Mottarone (EPA/Vigili del Fuoco)

Un fascicolo, ancora contro ignoti, per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. La procura di Verbania inizia a indagare sulle cause del crollo della funivia Stresa-Mottarone, che ieri, 23 maggio, ha provocato 14 vittime tra cui due bambini. Alle ipotesi iniziali di reato potrebbe aggiungersi, secondo la procuratrice Olimpia Bossi, quella di “attentato alla sicurezza dei trasporti”, se la funivia, di proprietà del Comune di Stresa ma in gestione alla famiglia Nerini, sarà considerata un “trasporto pubblico locale”. «L’intera area è stata posta sotto sequestro. Cominceremo dai rilievi tecnici per accertare le cause dell’incidente», ha dichiarato la titolare dell’inchiesta. Aperta anche una commissione ispettiva al ministero delle Infrastrutture: il ministro Enrico Giovannini ha raggiunto Stresa e, dopo un vertice con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio, ha chiesto «che tutti mettano a disposizione la documentazione» per la ricerca delle cause della tragedia.

Le prime ipotesi – Sarebbe stato doppio il malfunzionamento che ha portato al disastro. La rottura del cavo portante ma anche la mancata attivazione del freno di emergenza, che avrebbe dovuto impedire la caduta della vettura. «Non sappiamo perché non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato», ha dichiarato Matteo Gasperini, responsabile provinciale del Soccorso alpino. «Questo ha fatto sì che la cabina, dopo l’incidente, abbia preso velocità, iniziando a scendere, finendo così catapultata fuori dai cavi di sostegno». Dopo una caduta nel vuoto di una trentina di metri e un breve rotolamento, la cabina ha terminato la sua corsa contro due tronchi d’albero. «Sono stato anche a Rigopiano, ma una situazione così non l’avevo mai vista. Sembrava una scena di guerra», ha affermato Gasperini, tra i primi ad accorrere sulla scena. L’unico sopravvissuto, il bambino israeliano di 5 anni Eitan Biran, è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. «Attendiamo le prossime 48 ore, la situazione è critica ma fa ben sperare», ha detto Giovanni Della Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.

Ultima manutenzione a novembre – La funivia, inaugurata nel 1970, era stata sottoposta solo cinque anni fa, nel 2016, a un intervento di manutenzione straordinaria. Un investimento da più di quattro milioni di euro, che aveva portato al rifacimento delle cabine e alla sostituzione del sistema di alimentazione con uno che permettesse il funzionamento anche in caso di guasto. Ed era stato anche fatto il controllo magnetoscopico delle funi, una specie di “esame a raggi X” per verificare la tenuta dei cavi. Questo controllo è stato poi ripetuto nel novembre 2020, ancora una volta senza alcuna criticità. L’azienda che si è occupata della manutenzione, l’altoatesina Leitner, ha diffuso una nota secondo cui «I controlli venivano eseguiti con cadenza annuale, sempre con esito positivo», e ha dato la disponibilità a collaborare per l’accertamento delle cause.

Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Ettore Giovannini, insieme al presidente del Piemonte Alberto Cirio e al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dopo il crollo della funivia Stresa-Mottarone (ANSA/Tino Romano)

Le reazioni – «È un giorno di grande tristezza per il Paese. Il Governo e tutte le istituzioni sono impegnate a capire le cause. E, al tempo stesso a fornire assistenza alle famiglie colpite da questa tragedia. Le istituzioni sono direttamente impegnate per evitare che questo accada ancora», queste le dichiarazioni del ministro Giovannini. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha espresso «grande cordoglio e vicinanza a tutte le vittime e ai familiari», aggiungendo «nel 2021 non dovrebbero accadere queste cose». A Stresa è stato proclamato lutto cittadino. Intanto Egle Possetti, presidente del Comitato ricordo vittime ponte Morandi, ha detto: «Penso che la tragedia di ieri, come la nostra, non sia un caso. Ci ha riproposto immediatamente tutti i nostri ricordi. Ieri non ho neanche seguito nei dettagli, era troppo difficile guardare i servizi e le immagini».