Il 7 e l’8 gennaio l’Italia torna in zona gialla, ma con maggiori restrizioni rispetto al periodo precedente alle vacanze natalizie: è la zona gialla “rafforzata” introdotta dall’ultimo decreto-legge del 4 gennaio 2021. Si tornerà invece in arancione nel week end del 9 e 10 gennaio. Intanto, oggi, 7 gennaio, riaprono i cancelli della scuola dell’infanzia, elementari e medie in quasi tutta Italia, sebbene con alcune eccezioni dovute a singole ordinanze regionali. Ancora più frammentaria e confusa è invece la riapertura delle scuole secondarie con il 50% degli studenti in presenza, che, nonostante il rinvio all’11 gennaio, sembra non convincere affatto diversi governatori regionali.

Zona gialla “rafforzata” – Il 7 e l’8 gennaio l’Italia torna gialla, ma non sarà consentito lo spostamento tra regioni o province autonome, diversamente da quanto era invece possibile in zona gialla prima del 21 dicembre. Restano tuttavia le eccezioni del rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, ma non è consentito spostarsi fuori dalla propria regione per raggiungere le seconde case. Confermato anche il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5, fatte salve comprovate esigenze di necessità, lavoro o salute, sebbene con obbligo di autocertificazione. Possono invece aprire – sebbene anche se solo per due giorni – bar e ristoranti fino alle 18, orario dopo il quale sarà consentito solo l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti di orario. Via libera anche ai negozi, che potranno essere aperti fino alle ore 20, e centri commerciali, così come potranno riprendere l’attività i circoli sportivi (ma non le palestre), sebbene con il divieto di utilizzare gli spogliatoi.

Aprono le scuole, ma non ovunque – Continua lo scontro politico sulla riapertura della scuola, non solo all’interno dell’esecutivo, ma anche tra governo e regioni. Non è infatti bastata a placare gli animi la decisione di far slittare il rientro a scuola in presenza del 50% degli studenti delle superiori a lunedì 11 gennaio. I contrasti infatti non riguardano solo le scuole secondarie di secondo grado: oggi, giovedì 7 gennaio, rientrano in classe gli alunni della scuola dell’infanzia, delle elementari e delle medie, per un totale di 5 milioni di studenti. Ma non in tutta Italia. Sebbene la maggior parte delle regioni abbia seguito le disposizioni dell’ultimo decreto, non tutti i governatori si sono detti pronti a far riaprire le loro scuole, rimandando di fatto attraverso ordinanze ad hoc la data del rientro in classe dei loro studenti. Il Trentino Alto Adige è invece l’unica regione ad aver anticipato al 7 gennaio la riapertura delle scuole superiori per il 50% degli studenti.

Le eccezioni – Oggi, 7 gennaio, la prima campanella dopo le vacanze natalizie non è suonata per tutti gli alunni d’Italia di infanzia, elementari e medie. Quattro regioni hanno infatti deciso di proseguire con la didattica a distanza, rimandando la riapertura delle scuole, non solo secondarie di primo grado, ma anche primarie e secondarie di primo grado. Si parte dal Molise, dove Il presidente della Regione Donato Toma ha emanato una nuova ordinanza che dispone la sospensione dell’attività di didattica in presenza per tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado fino al 17 gennaio, mentre viene rimessa alle decisioni dei singoli sindaci la riapertura o meno delle scuole elementari. In Campania, invece, potranno tornare in classe a partire dall’11 gennaio solo gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi delle elementari, mentre bisognerà aspettare il 18 gennaio per la possibile riapertura di tutta la scuola primaria e solo il 25 gennaio per la valutazione del rientro in classe degli studenti delle medie e superiori. Anche in Puglia, il governatore Michele Emiliano ha prolungato la didattica a distanza fino al 15 gennaio per le scuole di tutti gli ordini e gradi. Ha optato per un’ordinanza ad hoc anche il governatore facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì, che, nonostante il ricorso avanzato dai genitori contrari, ha confermato la decisione di rinviare al 15 gennaio la riapertura di elementari e medie – con l’unica eccezione della scuola dell’infanzia -, e al 31 gennaio quella delle superiori.