«Un giornale scritto da giovani per un pubblico giovane». Così Enrico Mentana – all’evento di presentazione nell’Aula Magna della Statale dedicato agli studenti la mattina dell’11 dicembre – ha descritto Open, il giornale in formato smartphone che debutterà il 18 dicembre e in cui lavoreranno, tra l’altro, 20 ragazzi assunti senza precedenti esperienze lavorative. Nato quest’estate da un’idea del direttore del Tg La7, sarà gratuito, consultabile tramite app e integrato da un sito internet.

Cosa propone Open«Sarà un post-giornale di aggiornamento continuo sulle questioni che riguardano soprattutto chi aspira ad avere un ruolo nel futuro». Open si occuperà di vari temi, senza la classica struttura in sezioni che caratterizza il formato digitale dei maggiori quotidiani. Tutti dovranno essere in grado di fare tutto, con particolare attenzione al costante lavoro di debunking, ossia lo smascheramento delle false notizie che circolano in Rete e non solo. L’esperto di lotta alla disinformazione David Puente, tra i primi a essere assunto, ha sottolineato che è la priorità di ogni giornalista è il fact checking, il controllo dei fatti. Sarà un giornale generalista, il cui obiettivo è trattare i temi più disparati, dal lavoro all’innovazione, «dalla sessualità al pendolarismo». I giovani hanno la necessità di un aggiornamento costante, e il formato digitale va incontro a questo bisogno. «La stampa scritta è cronistica e quindi anacronistica per antonomasia. È in ritardo rispetto al digitale. Un giovane non compra il giornale al mattino per leggere le notizie di ieri».

Il modello di finanziamento – Dietro Open c’è «una società a responsabilità limitata con caratteri di impresa sociale che non ha scopo di lucro», di cui Mentana è editore, amministratore e investitore unico, il cui impegno  iniziale si aggira attorno al milione di euro. «I guadagni saranno automaticamente reinvestiti cosicché possano essere assunti nuovi giovani, per far crescere sempre più il prodotto». Perché Open possa rimanere gratuito sarà fondamentale la pubblicità “non invasiva”, unica entrata per la testata. Open deve ancora esordire, ma, ha precisato Mentana, dopo le prime quattro settimane di raccolta pubblicitaria aveva già completato tutti gli spazi per le inserzioni. Potrebbe così raggiungere un attivo durante il primo anno.

La redazione – Erano state 15.000 le candidature inviate dopo il post sui social con cui Mentana aveva annunciato il progetto. Di queste ne sono state selezionate 200 per i colloqui, tenuti dall’editore in persona. La squadra finale è composta da 12 donne e 12 uomini giovani (numeri frutto di una casualità), tutti assunti con un contratto di praticantato. Saranno affiancati, come ha detto Mentana, «da giornalisti navigati che faranno da tutor perché prima s’impara a fare il pane e poi i grissini, i cracker multicereali e le torte». Il direttore sarà Massimo Corcione, ex vicedirettore di Mentana ai tempi del Tg 5. Sono previste altre 20 assunzioni per il 2019.