Manifestazione no green pass nel centro di Milano, 6 novembre 2021. Ansa/Mourad Balti Touati

Niente più cortei nelle «aree urbane sensibili» e obbligo di mascherina anche all’aperto. Arriva la stretta del Viminale sulle manifestazioni no vax e no green pass che da oggi, 11 novembre 2021, saranno consentite solo in forma statica, oppure su percorsi approvati dalle autorità locali e periferiche Ma i movimenti sfidano la direttiva e annunciano proteste a Milano e a Torino.

Le nuove regole – «L’evoluzione del fenomeno correlato alla protesta per le misure emergenziali dettate dal Covid» rende «necessaria l’urgente e immediata attuazione» dello stop alle manifestazioni nelle «aree sensibili» delle città. È questo il cuore della direttiva firmata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e inviata a questori e prefetti. Un documento di quattro pagine che dà un giro di vite ai cortei ma che lascia a sindaci e Prefetture la competenza di individuare le aree urbane “sensibili”, regolamentare percorsi idonei e vigilare sul corretto svolgimento delle proteste «nel rispetto del principio di proporzionalità». «Si può manifestare ma rispettando i diritti di ognuno – ha chiarito Lamorgese – Le manifestazioni no vax e no green pass stanno determinando elevate criticità sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica e sul libero esercizio di altri diritti». A preoccupare è la mancanza di rispetto delle regole anti-covid durante i cortei, come il distanziamento, il divieto di assembramenti e l’utilizzo delle mascherine, che dovrà essere imposto dai prefetti anche all’aperto.

Il sostegno dei governatori – La stretta del ministro dell’Interno è stata accolta con soddisfazione da sindaci e governatori, con la sola eccezione del presidente delle Marche Francesco Acquaroli. Anche Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, ha puntato il dito contro le manifestazioni no green pass di Trieste che sarebbero una delle cause principali del cluster di contagi nella regione. Nella direzione opposta va invece il segretario della Lega Matteo Salvini, che attacca Lamorgese: «Se vietiamo le manifestazioni perché non siamo in grado di far rispettare le regole, allora il ministro non sa fare il suo lavoro».

L’avvocato Robert F. Kennedy Jr., 67 anni, uno dei leader globali del movimento no vax. Foto Wikipedia

Un Kennedy a MilanoRobert Jr., figlio di Bob e nipote di John. Di cognome fa Kennedy, ma la famiglia l’ha allontanato per le sue teorie negazioniste sul Covid. Sabato 13 novembre, l’avvocato 67enne sarà all’Arco della Pace a Milano per partecipare a una manifestazione della sua Children’s Health Defense. L’associazione, che afferma di lottare per la difesa della salute infantile dalle epidemie, in realtà è stata bannata da YouTube per le sue posizioni anti-scientifiche contro i vaccini. Il nipote del presidente statunitense ucciso a Dallas si unirà alle proteste contro il green pass (l’appuntamento numero 17 per Milano), annunciate per la stessa giornata,  La Questura ha già previsto di schierare più forze dell’ordine per controllare la manifestazione, attesa nella centrale piazza Fontana e che, secondo le nuove regole, se autorizzata dovrà comunque essere statica. Incertezza invece su chi la dirigerà, dato che il Comitato no green pass di Milano si è sciolto al grido: «Il Comitato è morto. Viva il Comitato!».

L’intellighenzia di Torino – Che si tratti di un partito o meno, a Torino è cominciato, forse, il futuro dei No Pass. Ieri, 10 novembre 2021, all’International University College si è tenuto un convegno per discutere dell’evoluzione di un movimento eterogeneo, che include moderati e complottisti. C’erano i filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben, l’autore televisivo Carlo Freccero, il portuale a capo delle proteste di Trieste Stefano Puzzer, il professore di diritto Ugo Mattei e alcuni parlamentari, ma anche medici. «Lo stato di emergenza non finirà – ha affermato Cacciari – C’è l’intenzione di trasformare il green pass in uno strumento di controllo e sorveglianza permanente sempre più pervasivo. Il governo si sta riorganizzando in chiave tecnocratica pre neutralizzare conflitti che tra poco saranno enormi».