Circolazione rallentata e disagi per «un guasto tecnico alla linea» dell’Alta velocità Roma-Napoli. Il guasto si è verificato alle 6.40 di questa mattina, lunedì 31 marzo, all’altezza della stazione di Roma Prenestina. Dalle 10.30 la circolazione, fa sapere Ferrovie dello Stato, «è in graduale ripresa», ma sono ancora previsti ritardi fino a 120 minuti. Verso mezzogiorno i treni direttamente coinvolti nel guasto e con un ritardo superiore ai 60 minuti, si legge sul portale Infomobilità di Trenitalia, erano 17, ma i disagi si sono riversati su gran parte della rete ferroviaria. Sempre il gruppo Fs ha dichiarato che la circolazione sulla linea Roma-Pescara, tra quelle interessate dai ritardi a cascata, «è tornata regolare dopo l’intervento dei tecnici».

I ritardi. Alle 12 a Roma Termini si registravano ritardi fino a 120 minuti, alcune cancellazioni e cambi di percorso sulle linee convenzionali via Formia o via Cassino. Per evitare ulteriori ingorghi di traffico alcuni treni fermeranno a Roma Tiburtina invece che a Roma Termini, come il FR 9622 Napoli Centrale – Milano Centrale.

Lo scontro politico. Anche questo caso è diventato presto occasione di scontro politico. «Il ministro Salvini non può continuare a scappare dalle sue responsabilità mentre fa passerelle in giro per l’Italia. Venga subito in Aula a spiegare come sono stati utilizzati i fondi del Pnrr», ha dichiarato la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent. «Questa tratta, almeno in via teorica, doveva essere potenziata la scorsa estate con i soldi del Pnrr, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti», ha aggiunto. «A questo punto è inevitabile chiedersi: quei fondi sono stati davvero spesi per migliorare il servizio o sono stati buttati via?». Attacco anche dal deputato dem Andrea Casu, vicepresidente Pd in commissione Trasporti alla Camera: «Il peggior ministro dei Trasporti della storia è troppo impegnato a fare da megafono agli interessi di Trump e Musk per occuparsi del diritto alla mobilità delle italiane e degli italiani».

I tanti guasti. Un nuovo episodio che si aggiunge alla lunga lista di guasti che hanno colpito nei mesi scorsi la rete ferroviaria, e che aveva fatto parlare di ipotetici «sabotaggi» ai danni di Ferrovie dello Stato. Era stato lo stesso ministro dei Trasporti Matteo Salvini a formulare le accuse lo scorso 21 gennaio, dopo alcuni casi ritenuti sospetti, cinque solo nel primo mese dell’anno. Ferrovie dello Stato aveva parlato «episodi all’apparenza collegati tendenzialmente a disfunzioni di natura tecnica», ma non aveva escluso l’ipotesi di sabotaggio «con la finalità di destabilizzare Fs, anche a livello istituzionale e governativo». Il gruppo aveva presentato un esposto in Procura e aveva annunciato un taglio temporaneo delle corse dell’Alta velocità per alleggerire le linee sovraccariche, nell’attesa che i lavori del Pnrr fossero completati. Fs ha previsto una spesa di circa 60 miliardi fino al 2034 per ammodernare la rete tra raddoppiamenti dei binari e nuove gallerie. A oggi le infrastrutture sono ferme agli anni Settanta e non hanno la adeguata capacità di sostenere il carico di 9 mila treni al giorno che percorrono il Paese. In più, la metà della rete è ancora a binario unico.