È stato liberato dopo 22 giorni di prigionia, l’ingegnere catanese Giovanni “Vanni” Calì. A dare la notizia è la Farnesina in una nota pubblicata il 23 giugno sul sito istituzionale del ministero degli Esteri. Calì era stato rapito ad Haiti il primo giugno da un gruppo di criminali locali insieme a un cittadino haitiano. I rapitori avevano poi contattato le famiglie degli ostaggi per chiedere un riscatto di 500mila dollari.

Il rapimento – Calì si trovava a Haiti per motivi di lavoro: per conto dell’azienda romana Bonifica S.p.a. era impegnato nella costruzione di una strada. L’imprenditore e il collaboratore haitiano si trovavano nei pressi della capitale del paese, Port-au-Prince e stavano ispezionando un cantiere stradale. Dopo il sequestro e la richiesta di mezzo milione di dollari per la liberazione dei due ostaggi, la Farnesina e l’intelligence italiana hanno contattato la famiglia dell’imprenditore e si sono immediatamente attivate per trovare una mediazione con il gruppo criminale autore del rapimento. Negli ultimi anni è stato segnalato un aumento esponenziale dei sequestri a scopo di estorsione realizzati nello Stato caraibico: solo nel 2020 ce ne sono stati 243, 165 in più rispetto all’anno precedente. Le diverse gang che si scontrano nella capitale per il controllo di alcuni quartieri della città rapiscono ostaggi, soprattutto funzionari e prelati stranieri, per ottenere denaro con cui rifornirsi di armi. Il paese, dopo il terremoto del 2010, vive ancora una grave situazione di miseria che consente alla piccola criminalità organizzata di proliferare.

Il ritratto – Giovanni Calì, detto “Vanni”, 74 anni, è un professionista conosciuto e apprezzato nel Catanese. Laurea a Catania e specializzazione al Politecnico di Torino, Calì ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali in contesti pubblici e privati. Dal 1995 è stato assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Catania, guidata in quell’anno dall’attuale presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci. E qualche anno dopo, nel 2002, Calì ha ricoperto il ruolo di sub-commissario per l’emergenza cenere lavica conseguente all’eruzione dell’Etna di quell’anno. Ha continuato a lavorare per la Provincia fino al 2011, quando ha deciso di iniziare a collaborare con una società di costruzioni specializzata in lavori all’estero.

Le reazioni della politica – Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato tra i primi a esprimere soddisfazione nell’apprendere la notizia della liberazione dell’imprenditore. «È stato appena liberato l’ingegnere Giovanni Calì, rapito il primo giugno scorso ad Haiti. Il nostro connazionale era stato prelevato da un gruppo criminale locale presso il cantiere dove lavorava. Grazie alla nostra intelligence e all’Unità di Crisi di @ItalyMFA», ha scritto in un tweet. Ai suoi ringraziamenti si sono aggiunti quelli di Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, che in un post su Facebook ha scritto: «È una notizia bellissima che premia gli sforzi di quanti, anche alla Farnesina, non si sono risparmiati per arrivare al risultato». Su Twitter è arrivata anche la reazione del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci: «Sono felice che Vanni Calì sia stato liberato e che prestissimo possa abbracciare la sua famiglia. Dopo 22 difficili giorni per lui, e di profonda preoccupazione per quanti gli vogliono bene, oggi è doppiamente giorno di festa» (il 24 giugno si festeggia San Giovanni, ndr).