Sanguina il cuore della Germania, sanguina il cuore di Berlino. L’attentatore che, alla guida di un camion nero, si è lanciato contro le bancarelle del mercatino natalizio di Breitscheidplatz, nel quartiere di Charlottenburg, sapeva di colpire un simbolo della cultura tedesca e di aprire una ferita difficile da rimarginare.

«In Germania la tradizione legata ai mercatini di Natale è molto forte», dice la direttrice generale del Goethe Institut in Italia, Gabriele Kreuter-Lenz, «Il giro tra le bancarelle è un momento ricreativo sentito dalla famiglia. I mercati di Natale sono un ‘occasione per trascorrere una piacevole serata in compagnia, per incontrare amici, per assaggiare dolci tipici e bere un bicchiere di Glühwein (il nostro vin brulè)». È proprio sul suolo tedesco, precisamente a Dresda, nel quindicesimo secolo, che è nata la consuetudine di creare durante l’avvento dei piccoli mercati all’aperto dove gli avventori potessero acquistare un po’ di tutto: utensili, spezie, tessuti. E ancora oggi a dicembre le piazze dei centri urbani tedeschi, piccoli e grandi, si riempiono di gente, si colorano di luci scintillanti, si impregnano del profumo dello Striezel e di altre prelibatezze.

La sera del 19 dicembre a Charlottenburg si è interrotta bruscamente una magia: è stato sferrato un duro colpo ad una delle usanze tradizionali più amate dai tedeschi. Un’altra vittima è la loro capitale, Berlino, «città aperta, europea, cosmopolita, che ha fatto dell’accoglienza la sua parola d’ordine», come racconta alla Sestina la direttrice del Goethe Institut. Un trauma, al quale la popolazione dovrà reagire per non farsi paralizzare dalla paura. E così Gedächtniskirche, la chiesa che domina la piazza Breitscheidplatz, dove è avvenuta la strage, si carica ancora di più di significati metaforici. Testimonianza delle violenze e degli orrori della Seconda guerra mondiale, il monumento conserva gli sfregi di quella pagina nera della storia della Germania, ma allo stesso tempo ricorda ai berlinesi come dalle ceneri si possa rinascere più forti di prima.