(Quasi) come la madre. Il principe Harry – insieme alla moglie Meghan Markle – sarebbe stato inseguito in macchina da alcuni paparazzi in mezzo al traffico di New York. Le conseguenze rischiavano di essere «catastrofiche», come ha affermato uno dei portavoce della coppia, che viaggiava insieme alla madre di lei, Doria Ragland. Scenario che non può non ricordare la morte della madre del principe, Lady Diana, avvenuta a Parigi il 31 agosto 1997, per un incidente causato dall’inseguimento di giornalisti e fotografi.
L’inseguimento – Alcuni paparazzi hanno iniziato a seguire i duchi di Sussex già fuori dallo Ziegfeld Theater, dove Meghan era appena stata premiata ai Women Vision Awards: «La loro sicurezza ha fatto di tutto per fermarli», ha dichiarato il portavoce. A nulla è servito il tentativo della coppia di confondere gli inseguitori, lasciando il Suv sul quale erano arrivati alla cerimonia per salire su un taxi, inseguitori che nel pedinarli hanno urtato un’auto e un agente e coinvolto anche altre macchine, poliziotti e pedoni, in un inseguimento che sarebbe durato due ore.
Le dichiarazioni – «Scossi e provati», così descrive il portavoce i due membri della coppia ducale. In un secondo momento, Harry e Meghan hanno fatto sapere che sono consapevoli che «essere un personaggio pubblico comporta un certo interesse da parte del pubblico, ma non dovrebbe mai andare a scapito della sicurezza di nessuno». Sulla vicenda si è espresso anche Eric Adams, sindaco di New York, concordando con i duchi sull’importanza che l’incolumità pubblica prevalga sul lavoro di giornalisti e fotografi: «E’ chiaro che la stampa, i paparazzi vogliono avere la foto giusta. Ma la sicurezza del pubblico deve sempre essere al primo posto». A dar forza alla sua tesi, il ricordo della vicenda di Lady Diana: «Non ci sono molti tra noi che non ricordano come è morta sua madre. Sarebbe stato orrendo perdere la vita di un passante innocente durante un inseguimento come questo o se qualcosa fosse successo a uno di loro». Sul fatto che l’inseguimento possa essere durato due ore, però, il sindaco della Grande Mela è scettico: «Mi pare difficile crederlo, ma anche un inseguimento di dieci minuti sarebbe molto pericoloso in una città come New York».
Zona d’ombra – In queste ore l’entourage della coppia sta ricostruendo la vicenda grazie al materiale video in suo possesso, in cui appare anche Harry mentre filma e fotografa il pedinamento col suo cellulare. Ma non ci sono ancora certezze su chi fossero gli inseguitori. C’è anche chi avanza il dubbio che possa essere stata volontariamente attirata attenzione sulla vicenda da parte della coppia. Il motivo: rivendicare la necessità di ottenere la scorta, già negata dal governo britannico, contro il quale Harry ha due cause giudiziarie pendenti.