Il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco, è «perfettamente sovrapponibile» a quello di Andrea Sempio. Sono queste le conclusioni dei consulenti della procura di Pavia, Pierangela Grignani e Carlo Previderé che si basano sul materiale genetico trovato sul pollice della mano sinistra e sul mignolo della destra. Quelle del mignolo, in particolar modo, non erano state analizzate dal Ris di Parma nel 2007. Le conclusioni sono riportate nella consulenza di 60 pagine, redatta il 5 febbraio 2024, alla base della riapertura di un caso che vede condannato in via definitiva, a 16 anni di reclusione, l’ex fidanzato della vittima Alberto Stasi (che ha attualmente scontato quasi metà della pena).

Le tracce – Sempio, amico del fratello minore di Poggi e all’epoca dei fatti 19enne, era già stato indagato, ma le accuse contro di lui erano state archiviate nel 2017 dalla stessa Procura di Pavia senza nemmeno un confronto del Dna. All’epoca dei fatti, la quantità di campione biologico trovato sotto le unghie della vittima non era stato considerata sufficiente per sorreggere un’accusa. Oggi, con l’avanzamento delle tecniche di analisi, sono state possibili nuove scoperte. Tra queste, come confermato dai genetisti al procuratore Fabio Napoleone, all’aggiunto Stefano Civardi e alla pm Valentina De Stefano, anche il fatto che sull’anulare della mano sinistra di Poggi sia stato reperito un altro Dna maschile che non corrisponde né a quello di Sempio, né a quello di Stasi. Una seconda persona, definita ora come profilo «Ignoto 2», che sarebbe entrata in contatto con Chiara Poggi prima della sua morte.

Le conferme della Procura – Nel 2016 la difesa di Stasi aveva già depositato una consulenza tecnica relativa alla utilizzabilità del profilo genetico estratto dal materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima e alla sua compatibilità con il profilo genetico, riconducibile all’odierno indagato. Questa consulenza del dottor Ugo Ricci, specialista in genetica medica (e già parte della polizia scientifica) e del dottor Lutz Rower, esperto a livello internazionale degli aplotipi del cromosoma ypsilon (sequenze di Dna che si trasmettono quasi immutate di padre in figlio lungo la linea maschile e che aiutano a identificare individui o gruppi sulla base del Dna), è stata alla base del nuovo incarico da parte della Procura al proprio consulente tecnico «che ha confermato le conclusioni della difesa della persona condannata». La consulenza Previderé-Grignani ha portato i pm a chiedere al gip la riapertura delle indagini, arrivata grazie alla Cassazione che ha valutato i «nuovi elementi» emersi.

Gli sviluppi – Ora le analisi di questo campioni di Dna saranno al centro di nuovi accertamenti su Sempio, che il 13 marzo è stato sottoposto a un tampone coattivo. La gip Daniela Garlaschelli ha disposto l’incidente probatorio (uno strumento con cui durante le indagini preliminari si anticipa l’acquisizione di una prova da utilizzare poi nel processo), affidato al perito Emiliano Giardina. Gli accertamenti inizieranno il 9 aprile e potrebbero includere l’analisi di oggetti trovati in casa di Poggi, fra cui i tappetini del bagno e confezioni di cibo. I genetisti di Sempio hanno dichiarato che la quantità di aplotipo Y è scarsa, e che comunque la presenza di tracce genetiche del giovane si possono spiegare col contatto con la tastiera del pc (usata da Sempio e dall’amico Marco Poggi), con qualche asciugamano o ancora con il pavimento. Chiara Poggi, infatti, è stata trascinata a terra prima di essere buttata dalle scale che portavano alla taverna. A questo si aggiunge l’attesa degli sviluppi delle indagini tradizionali dei carabinieri di Milano su Sempio, sulle sue frequentazioni dell’epoca e sui suoi ricordi, che potrebbero fornire altri elementi a favore o contro il giovane.