Una settimana, low cost, in Europa. Questa è la vacanza ideale dei giovani italiani, almeno secondo i risultati di un’indagine del Cts, il Centro turistico studentesco che ha intervistato 306 ragazzi in un’età compresa tra i 16 e i 35 anni. Lo scopo? Cercare di capire le abitudini di quella che rappresenta ormai una grande fetta del turismo europeo, un po’ per l’ampia disponibilità di tempo libero, un po’ per la propensione a spostarsi dal proprio luogo di residenza.

Secondo l’Enit, l’Agenzia italiana del turismo, sono 70 milioni i giovani che viaggiano per l’Europa e di questi, 7 milioni decidono di visitare l’Italia, soprattutto nei mesi estivi. La classica settimana di vacanza è la tipologia più segnalata dai giovani che hanno risposto al questionario realizzato dall’associazione Carta Giovani e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

E se il week end ha ottenuto meno preferenze, resta comunque la vacanza più frequente e fattibile: mediamente 4 volte all’anno. Ma perché i giovani vogliono viaggiare? Vince la cultura: capitali europee, tour archeologici e città d’arte sono gli ambiti di interesse principali. Ma la vacanza non serve solo per rilassarsi. Molti giovani (il 59%) sfrutta le vacanza per trovare dei lavori all’estero: stage aziendali, volontariato o corsi di lingua. Non mancano nemmeno le vacanze nella natura, escursioni, trekking, in aree protette o agriturismi.

La meta preferita resta l’Europa: il 53% degli intervistati farebbe un viaggio nel vecchio continente, contro il 22% dell’America. L’importante è che sia low cost. I giovani intervistati dichiarano che il primo criterio tramite il quale scelgono le strutture ricettive è quello di un giusto rapporto prezzo-qualità.

L’elemento prezzo è una discriminante importante per la scelta della struttura in cui soggiornare. Generalmente più della metà del campione in città pernotta in B&B o affittacamere, seguito dagli alberghi (48%). Il consumo turistico per i giovani è divenuto un bene essenziale per potersi esprimere, incontrare e confrontarsi con i propri coetanei, e stabilire rapporti interpersonali.

Maria Elena Zanini