Daniela Santanchè (Ansa/Percossi)

È stata avanzata dalla procura di Milano un’istanza di fallimento per Visibilia editore, la società di cui è stata fondatrice e azionista l’attuale ministra del turismo Daniela Santanchè. L’apertura del fascicolo d’indagine non si limiterebbe solo ad accertare il presunto dissesto dell’azienda ma, da quanto emergerebbe dagli atti depositati, mirerebbe anche a verificare l’ipotesi di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio per cui la ministra sarebbe indagata insieme ad altri amministratori.

LA CONTESTAZIONE-  «Io non sono indagata e non c’è nessun indagato e chi scrive cose non vere si prenderà una querela. Con Visibilia non c’entro più nulla, ho venduto le mie quote mesi fa», ha dichiarato Daniela Santanchè al quotidiano Domani, in edicola il 3 novembre. Quanto agli ammanchi nei versamenti Inps contestati dai magistrati, ha replicato che: «sono solo vecchie cartelle. Ma il nuovo socio salderà tutto entro la prossima udienza. Mi sento infangata, qualcuno sta strumentalizzando la questione». La società, intanto, ha fatto sapere che contesterà nei termini previsti l’istanza di fallimento. La prima udienza presso il tribunale fallimentare di Milano è stata fissata per il 30 novembre 2022.

Mala Gestio – A provocare la richiesta di fallimento avanzata nei giorni scorsi dal pm di Milano Roberto Fontana sarebbe stato l’esposto presentato a giugno di quest’anno da un gruppo di soci di Visibilia. Gli investitori, detentori di quote di minoranza, hanno lamentato un repentino tracollo del valore delle azioni a causa di “gravi irregolarità nella gestione della società, nonché altrettanto rilevanti omissioni da parte degli organi di vigilanza e di controllo”, come si legge dall’atto. Secondo i ricorrenti, dunque, la mala gestio avrebbe danneggiato l’azienda, causando buchi in bilancio e contributi non pagati al fisco. A giugno gli ammanchi ammontavano a 600 mila euro.

I conti – Le perdite economiche nell’esercizio d’impresa però sarebbero state registrate dalla società già nel 2016, come annotano i militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano. Prendendo in esame gli ultimi anni di gestione, nel 2019 e nel 2020 Visibilia contava ammanchi pari a un terzo della quota di capitale sociale, nel 2021 i debiti tributari ammontavano a 1,7 milioni e quelli previdenziali a 448 mila euro.