Cinque votazioni sono bastate per José Mario Bergoglio a mettere d’accordo 90 cardinali su 115 e diventare papa. L’aspettativa dei fedeli e di molti cardinali è ora una riforma importante della curia romana. “Io penso che la cosa più importante – avverte Il cardinale brasiliano Raymundo Damasceno Assis – sia la scelta dei collaboratori. Scegliere bene i suoi collaboratori, questo è fondamentale”.
Lo sa bene il nuovo Papa, che ha fissato questa scelta per dopo le celebrazione pasquali. Nel frattempo, ha confermato – pro tempore – tutti i capi e i segretari delle Congregazioni “donec aliter provideatur”, fino a quando non si provveda altrimenti. Il Triduo pasquale firmato Francesco, inizierà la mattina del Giovedì Santo, com’è tradizione, con la celebrazione della «messa del crisma» alle 9.30 in San Pietro. La funzione serale della «Missa in Coena Domini», invece, che apre i riti pasquali facendo memoria dell’Ultima Cena di Gesù con gli apostoli, sarà celebrata alle 17.30 all’Istituto penale per minori di Casal del Marmo.
«Nel suo ministero come arcivescovo di Buenos Aires – si legge nel comunicato della Sala Stampa vaticana – il cardinale Bergoglio usava celebrare tale messa in un carcere o in un ospedale o in un ospizio per poveri o persone emarginate. Con la celebrazione a Casal del Marmo il Papa Francesco continua tale uso, che dev’essere caratterizzato da un contesto di semplicità. Le altre celebrazioni della Settimana Santa si svolgeranno invece secondo l’uso abituale». Si proseguirà quindi di venerdì con la celebrazione della Passione del Signore e la “Via Crucis” al Colosseo, che si concluderà sabato a partire dalle 20.30 con la veglia pasquale. Domenica 31 marzo, alle 10.15, si svolgerà la Messa della Pasqua di Resurrezione in San Pietro e alle 12, dalla Loggia della Basilica Vaticana, ci sarà la famosa benedizione Urbi et Orbi, alla città di Roma e al mondo.
Passata la pasqua, pare che Francesco voglia provvedere rapidamente alla scelta della sua squadra, a cominciare dal collaboratore più stretto: il Segretario di Stato. L’attuale segretario Tarcisio Bertone, nominato da Benedetto XVI, compirà 79 anni a dicembre e probabilmente, fra polemiche e divisioni, lascerà il posto. Come successore del braccio destro papale, sembrano escluse le candidature di coloro che hanno già avuto una carica, perché implicati negli screzi e nelle lotte interne che hanno segnato la gestione Bertone.
Papa Francesco preferirebbe per questo motivo partire da zero, con una persona nuova. I candidati non mancano: dall’arcivescovo Piero Parolin, nunzio apostolico in Venezuela, a Celestino Migliore, attuale “ambasciatore” del Papa a Varsavia, fino al bresciano Luigi Ventura. E’ probabile invece che sia il Sostituto alla Segreteria di Stato, l’arcivescovo Angelo Becciu, sia il “Ministro degli Esteri” monsignor Dominique Mamberti, mantengano il loro ruolo ancora per un certo tempo.
Alessandro Minissi