Il cardinale Keith O'Brian

Ufficialmente, quelle del cardinale Keith O’Brian sono dimissioni “per raggiunti limiti di età. Ma la notizia che tiene banco sulla stampa internazionale è quella delle accuse di “abusi sessuali” avanzate nei confronti del porporato. Accuse che avrebbero portato Benedetto XVI a suggerire al prelato di Edimburgo di lasciare la sua carica e quindi a non prendere parte all’imminente Conclave.

“Il Papa espelle Keith O’Brian”, titola infatti il quotidiano britannico Guardian. Il giornale sottolinea che, al di là del caso specifico, “è evidente che la Chiesa cattolica abbia un problema con il sesso: dal punto di vista psicoanalitico c’è un potenziale legame tra ciò che viene desiderato e ciò che viene negato”. Per la BBC le dimissioni di O’Brian, che nel frattempo si è scusato con coloro che ha offeso, “creano una crisi per la Chiesa scozzese dando un duro colpo a tutta la Chiesa, nel momento in cui lottava per sostenere la sua reputazione in vista di un Conclave già difficile”.

In Francia, Le Figaro spiega che “i cardinali potranno anticipare l’inizio del Conclave” e Le Point affonda: “I cardinali francesi forniscono il ritratto ideale del Papa”. Il nuovo Papa, dice il giornale transalpino, dovrà essere “un uomo aperto e dotato di una qualità d’ascolto irreprensibile”: in questo senso i quattro alti prelati Francesi avrebbero le “qualità necessarie”.

In Germania, patria di Benedetto XVI, Der Spiegel parla di “accuse, negazione e poi rassegnazione” del cardinale O’Brian e della Chiesa nell’affrontare la vicenda. Tagesschau racconta come Ratzinger avesse “guardato sempre con affetto” alla Chiesa scozzese e ricorda le posizioni conservatrici di O’Brian, affini a quelle del Papa su temi come il celibato e sull’aborto.

A prescindere da quando si aprirà il Conclave – che sembra destinato ad essere anticipato – sembra palese il tentativo da parte della Santa Sede di spegnere qualsiasi polemica. Come sottolinea il Wall Street Journal, al di là delle smentite, le dimissioni di O’Brian sono “una scelta molto inusuale”, che ha creato “un nuovo choc all’interno della Chiesa cattolica”.

In questo contesto risulta significativo l’invito all’unità della Chiesa espresso dall’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, Angelo Bagnasco, al termine della messa del 26 febbraio. Bagnasco ha definito il momento “molto importante, direi storico, e in mezzo a tante altre vicende importanti, anche nel nostro Paese” e ha aggiunto: “vogliamo che una parte del nostro cuore e della nostra preghiera sia anche lì, vicino al Papa”.

Silvia Sciorilli Borrelli