La confessione è clamorosa: «Ho venduto alla biblioteca Sourget di Parigi l’edizione originale del 1610 del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei trafugata dalla Biblioteca Nazionale di Spagna.» A dirlo, in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais. è Marino Massimo De Caro, ex direttore della biblioteca Girolamini di Napoli e noto falsario, arrestato nel 2012 per aver trafugato centinaia di libri antichi e condannato a 8 anni di carcere.

Il furto – Nell’intervista De Caro riapre un caso che ha fatto molto scalpore in Spagna, anche per via dei numerosi aspetti tuttora poco chiari. Nel 2018 la Biblioteca Nazionale di Spagna di Madrid annunciò che la copia del 1610 del Sidereus Nuncius di Galileo era stata trafugata e sostituita con un falso. Il furto risalirebbe però almeno al 2014, ma la biblioteca madrilena lo rese pubblico solamente quattro anni più tardi. La direttrice Ana Santos si difese dichiarando che, prima di denunciare l’accaduto, era necessario appurare l’esatta dinamica dei fatti, ma pare ormai acclarato che all’interno della biblioteca ci fossero dipendenti infedeli e un sistema di controlli quantomeno deficitario.

L’intervista – De Caro ha deciso di parlare con la stampa dopo che il professor Nick Wilding, un’autorità nell’ambito dei libri antichi, ha avanzato l’ipotesi che la copia falsa con cui è stato sostituito il tomo originale del 1610 fosse stata creata dall’ex direttore della biblioteca Girolamini. Il falsario smentisce categoricamente questa ipotesi, sostenendo che la copia esposta in questi anni a Madrid sia fatta tecnicamente molto male e che sia molto improbabile che la biblioteca se ne sia accorta così tardi. Dopo la smentita però, lancia la bomba. Avrebbe comprato l’originale per 350 mila euro da una «importante famiglia argentina», della quale sostiene di non sapere il nome, per poi rivenderlo per 500mila euro alla biblioteca Sourget. De Caro ammette poi di aver avuto contatti con il trafficante d’arte uruguayano César Gomez e con dei falsari argentini coinvolti nella contraffazione del Sidereus Nuncius, ma sostiene di non sapere chi sia l’autore del furto alla Biblioteca.

Le conseguenze – Il falsario, sul quale pendono ancora processi per altri furti di libri antichi, si è detto disponibile a chiarire tutto con la polizia. La Biblioteca Nazionale di Spagna è tornata così nell’occhio del ciclone. L’istituzione spagnola aveva già subito importanti furti nel 1987 e nel 2007. In quest’ultimo caso, César Gomez aveva trafugato le mappe di Claudio Tolomeo. Il ritardo di quattro anni nella denuncia, insieme ad alcune intercettazioni, fanno presupporre che i falsari potessero godere di appoggi dall’interno.