«Curzio Maltese capiva per far capire, rivelava la dimensione riservata dei fenomeni, indicava lo scarto, il salto, il bivio che cambiava la natura di un avvenimento» ricorda Ezio Mauro, direttore de la Repubblica. Il giornalista, nato a Milano e cresciuto a Sesto San Giovanni, aveva 63 anni, si è spento dopo una lunga malattia. Maltese aveva iniziato la carriera come giornalista sportivo, diventando poi uno dei principali commentatori di politica, venendo anche eletto nel 2014 all’Europarlamento con la lista L’Altra Europa con Tsipras. I funerali si terranno mercoledì primo marzo a Roma, ore 12, nella Chiesa degli Artisti a piazza del popolo.

Dalla fabbrica alla carta stampata – Nato il 30 marzo 1959, Curzio Maltese, dopo un breve periodo in fabbrica e nelle radio indipendenti entra nel mondo del giornalismo, iniziando a scrivere articoli di sport e cronaca per i quotidiani La Notte e La Gazzetta dello Sport. Il giornalismo è nel suo sangue, fratello di Cinzia Maltese, giornalista Rai scomparsa prematuramente nel 2002. La collaborazione con la Stampa lancia Curzio Maltese come commentatore politico, oltre che di cinema e teatro. Il commento politico sarà il tratto distintivo della sua carriera, tanto da diventare nel 1995 editorialista per la Repubblica, lavoro svolto sino al 2021. Maltese nella sua carriera ha lavorato anche per la televisione, al fianco di Maurizio Crozza, Andrea Salerno e Corrado Guzzanti ma soprattutto ha collaborato alla realizzazione del programma Il caso Scafroglianel quale si discuteva, con ironia, di politica, cronaca e costume.

L’avventura politica – Da sempre vicino alla sinistra, Curzio Maltese nel 2014 viene candidato dalla lista L’Altra Europa con Tsipras come capolista nella circoscrizione Italia Nord-ovest alle elezioni europee, ottenendo 31.980 preferenze, è risultato il più votato tra i non eletti nella sua lista. Seggio a Strasburgo che ottiene comunque grazie alla rinuncia di Moni Ovadia. Durante la sua esperienza politica ha comunque continuato a scrivere e per questo è stato accusato di ricoprire un doppio incarico: «Dopo 35 anni non smetto di fare il mio mestiere. Avrò un contratto di collaborazione e non scriverò di politica. Quindi nessun conflitto di interesse». Nel 2019 terminato l’incarico torna a commentare la politica per la Repubblica, passando poi nel 2021 al Domani di Stefano Feltri.

Il ricordo – Il primo a dare la notizia della scomparsa di Curzio Maltese è stato Stefano Feltri: «Ci ha lasciati un grande giornalista. Pur provato dalla malattia, forte della sua passione civile e dell’amore della moglie Paola, si è impegnato fino all’ultimo per un Paese più giusto». La lotta contro la malattia ha segnato profondamente Maltese, tanto che nel 2021 a seguito di un intervento alla testa, come ha detto lui stesso su Twitter, ha dovuto: «ricominciare a camminare parlare, e scrivere». Il mondo del giornalismo è in lutto e in molti hanno voluto dare l’ultimo addio: «Classe, talento, anni di impegno civile, di passione politica, di amicizia vera. Senza di te il nostro giornalismo è più povero» ricorda il direttore della Stampa Massimo Giannini. «Era un fuoriclasse, un artista del giornalismo, un amico meraviglioso, un proletario assetato di bellezza, cultura, giustizia, allegria. Averlo perduto così presto lascia affranti» ha commentato commosso Gad Lerner la notizia della scomparsa dell’amico. L’abilità di cronista di Maltese era riconosciuta da tutti come ha ricordato Augusto Minzolini, direttore del il Giornale: «Non eravamo d’accordo su molte cose, magari su niente, ma la sua scrittura è stata tra le migliori della mia generazione».