“Gli anziani sono il tesoro della nostra società. Un popolo che non rispetta i nonni ha perso la memoria e non ha futuro”. L’invito a porre più attenzione alla condizione degli anziani arriva da Papa Francesco, che ha tenuto messa a Santa Marta martedì mattina. “Viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. È brutto dirlo, ma si scartano. Perché danno fastidio”. In un’epoca dove la retorica sulla condizione giovanile occupa grande spazio nel dibattito pubblico, secondo il Pontefice gli anziani meritano più considerazione: “Sono quelli che ci portano la storia, che ci portano la dottrina, che ci portano la fede e ce la danno in eredità. Sono quelli che, come il buon vino invecchiato, hanno questa forza dentro per darci un’eredità nobile”.
La gestione dei nonni è un problema condiviso da molte famiglie, impegnate nel tentare di alleviare il peso della vecchiaia ai propri genitori, alle prese con problemi di salute e spesso anche psicologici come la depressione. L’Italia è al 27esimo posto nella classifica sulla condizione di vita degli anziani, stilata dal Global Age Watch su quattro criteri: sicurezza del reddito, salute, lavoro e formazione, condizioni ambientali favorevoli. “Ci farà bene – esorta Francesco – pensare a tanti anziani e anziane, tanti che sono nelle case di riposo, e anche tanti – è brutta la parola, ma diciamola – abbandonati dai loro cari. Sono il tesoro della nostra società”.
“Preghiamo per i nostri nonni, le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione – ha concluso -. Quando papà e mamma non erano a casa e anche avevano idee strane, che la politica di quel tempo insegnava – ricorda il Papa, cresciuto durante la seconda guerra mondiale – sono state le nonne quelle che hanno trasmesso la fede. Quarto comandamento: è l’unico che promette qualcosa in cambio. E’ il comandamento della pietà. Essere pietoso con i nostri antenati”.
Francesco Giambertone