Eruzione_Etna_13-01-2011_B

Un’eruzione improvvisa e spettacolare. L’Etna torna in attività dal 26 febbraio e nelle ultime notti è stato possibile vedere fontanelle, esplosioni e l’emissione di una piccola colata nella zona che unisce il vecchio e il nuovo cratere di Sud-Est. I fenomeni, concentrati nella zona superiore del vulcano attivo più alto d’Europa, non costituiscono un pericolo per le persone. Ma «occhio ai motori degli aerei» ci spiega il geofisico Enzo Boschi «se la fuoriuscita di polveri aumentasse, il traffico aereo andrebbe immediatamente sospeso».

Da Catania a Taormina. Per il momento i fenomeni coinvolgono solo la cima del vulcano, ad un’altezza di 3.350 metri. Lo spettacolo, impercettibile di giorno per la luce abbagliante del sole, è visibile di notte nella vasta area tra Catania e Taormina. L’ampiezza del tremore interno al vulcano, rilevato già dallo scorso 15 dicembre, è monitorato dai tecnici dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Le loro telecamere termiche sono puntate sui condotti magmatici e seguono l’evolversi della situazione.

Uno spettacolo senza “grandi” rischi. In genere le eruzioni dell’Etna hanno causato danni alle cose ma raramente sono stati un pericolo per la popolazione. Se si escludono il caso di Bronte nel 1843, in cui si verificò un’esplosione di lava che colpì settanta persone uccidendone 36, e l’imprudenza dei nove turisti che si avvicinarono troppo al cratere e furono uccisi da un’improvvisa pioggia di massi nel 1979, l’eruzioni del vulcano sono quasi sempre effusive. L’emissione di lava è lenta e fluida, facile da prevedere. Inoltre permette alle persone di allontanarsi con sufficiente anticipo. «L’Etna è tra i vulcani più attivi d’Europa, non è affatto eccezionale una sua eruzione» ribadisce Boschi. «In questo caso si sta verificando un’attività stromboliana, appunto di tipo simile all’altro vulcano siciliano, lo Stromboli. L’espulsione di scorie incandescenti, lapilli e bombe di lava ad altitudini di decine di metri è un pericolo per le persone che si avventurano nelle prossimità dell’Etna. Si può stare tranquilli con un po’ di prudenza»

Etna_2006

Aeroporto. L’energia che si sta liberando all’interno dell’Etna è già in calo. Il tremore interno ai condotti magmatici è ancora alto, ma sta sensibilmente diminuendo in ampiezza. L’aeroporto internazionale di Catania non è interessato dall’attività in corso ed è pienamente operativo. È stato emesso un avviso aereo arancione che lascia aperti gli spazi aerei. «Se le emissioni di polveri aumentassero andrebbe chiuso immediatamente. Gli aerei non potrebbero volare in un’aria così satura di cenere e polvere, bisogna scongiurare qualsiasi guasto ai motori» conclude Boschi.