Operazione di salvataggio di un gommone di migranti da parte della Guardia di finanza (foto di Ansa, Alessandro Di Meo)

Operazione di salvataggio di un gommone di migranti da parte della Guardia di finanza (foto di Ansa, Alessandro Di Meo)

Distruzione dei barconi prima che siano utilizzati dai trafficanti e raddoppio delle risorse finanziarie per l’operazione di sicurezza Ue Triton ma nessun aumento dei suoi compiti. Il Consiglio europeo straordinario sull’immigrazione, in corso oggi 23 aprile 2015 a Bruxelles, cercherà di soddisfare le tante speranze riposte in una soluzione europea dell’emergenza immigrazione nel Mediterraneo. L’incontro dei Capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Unione europea era stato chiesto con urgenza dal primo ministro italiano Matteo Renzi dopo l’ultimo naufragio che nella notte fra sabato 18 e domenica 19 aprile ha provocato più di 900 morti nel Canale di Sicilia.

Secondo la bozza delle conclusioni, le informazioni in possesso dei servizi di sicurezza italiani saranno fondamentali per catturare le imbarcazioni prima della partenza, mentre ad avere il potere di iniziare le operazioni è Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza europea. Dalle prime notizie, la discussa missione Triton resterà invece un’operazione di pattugliamento e non di ricerca e salvataggio delle navi e dovrà operare alla distanza massima di 30 miglia dalla costa, come finora previsto. Per Triton, svolta all’interno del mandato Frontex (l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere), si prevede però il raddoppio delle risorse finanziarie nel 2015 e nel 2016 e un aumento dei mezzi a disposizione. I Paesi dell’Unione europea prevedono inoltre l’istituzione di un nuovo programma per il rimpatrio rapido dei migranti irregolari e l’aumento degli aiuti di emergenza per gli Stati membri in prima linea. A questo scopo, si dice nella bozza, sarà considerato il trasferimento di emergenza tra gli Stati membri, su base volontaria.

 

Livia Liberatore