Ali Muse, 44 anni, somalo, si sarebbe salvato se non fosse tornato sui suoi passi per recuperare i documenti – appena ottenuti – per il ricongiungimento familiare. Non sono bastati quindici minuti di massaggio cardiaco per rianimare il migrante che la notte tra l’11 e il 12 gennaio ha perso la vita tra le fiamme di un capannone a Sesto Fiorentino, non lontano da Firenze. Insieme a un’ottantina di altre persone aveva cercato di ripararsi dal freddo in uno stabile abbandonato, ex sede di un mobilificio Aiazzone.

Mohamed Alì, un altro occupante del magazzino e tra i primi a chiamare i soccorsi, racconta: «Quando si è accorto che i documenti per il ricongiungimento familiare erano rimasti dentro è rientrato per recuperarli, ma purtroppo non è più riuscito a uscire, probabilmente perché la sua camera era una delle più lontane dalla porta».

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L’ex mobilificio Aiazzone di Sesto Fiorentino in fiamme

I Vigili del fuoco di Firenze e Prato sono stati chiamati verso le due di notte e sono intervenuti con una decina di uomini e mezzi per sedare le fiamme. Altri due migranti sono rimasti ustionati, ma non sono in condizioni critiche. Nessun disperso. Non sono ancora state chiarite le cause del rogo, si ipotizza un piccolo braciere o il cortocircuito a una stufetta. Dopo l’arrivo dei pompieri sono intervenute sul luogo anche le forze dell’ordine, la Protezione civile, la Polizia municipale di Sesto e diverse ambulanze.

Gli altri occupanti del capannone-rifugio, tutti migranti in attesa che venga loro riconosciuto lo stato di rifugiato, sono per la maggior parte uomini, anche molto giovani. In zona non sono disponibili al momento strutture capaci di accoglierli tutti, che però hanno chiesto di non essere divisi. Per questo motivo la Prefettura, la Regione e il Comune di Firenze hanno deciso di ospitarli temporaneamente in tenda, dove hanno trascorso il resto della notte. Si auspica venga individuata a breve una soluzione diversa, visto che in questo periodo le temperature scendono anche di cinque gradi sotto lo zero.

L’incendio di stanotte ha riacceso polemiche riguardo alla gestione dei migranti. L’edificio andato in fiamme era occupato dal dicembre 2014, e le sue condizioni precarie erano state più volte segnalate. Attimi di tensione si sono registrati nella tarda mattinata nel capoluogo toscano, dove alcuni migranti hanno protestato tentando di sfondare il portone della Prefettura. La situazione si è normalizzata in seguito all’intervento delle forze dell’ordine. La Procura ha aperto un fascicolo per incendio e omicidio colposo.