È stato arrestato il 52enne tedesco alla guida del motoscafo che sabato 19 giugno ha travolto sul lago di Garda, davanti a Salò, la barca con a bordo Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, 25, causandone la morte. Patrick Kassen la mattina del 5 luglio è stato fermato al confine del Brennero mentre stava tornando in Italia, «per consegnarsi spontaneamente alle autorità italiane senza aspettare la decisione del tribunale di Monaco», ha spiegato il legale Guido Sala. L’incidente, l’omissione di soccorso, il ritrovamento dei corpi dei due ragazzi senza vita, la diffusione del video che ritrae il conducente del motoscafo in stato di ubriachezza barcollare e cadere in acqua. Sono diversi gli elementi emersi dopo quella notte di metà giugno che raccontano una tragedia evitabile. Ora Kassen si trova a Brescia, in attesa di essere portato in carcere. È accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso. Il tribunale di Monaco, a cui spettava l’ultima parola, ha convalidato l’arresto chiesto dalla Procura di Brescia.

Prima dell’arresto – Che le cose stessero prendendo una brutta piega per Kassen si era intuito già negli ultimi giorni. Determinante è stato il lavoro della Procura di Brescia: per prima è arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del turista, nel frattempo rientrato in Germania. Immediatamente dopo, il 3 luglio, il mandato di arresto europeo e l’attivazione della collaborazione con l’Eurojust – l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale – e del servizio di cooperazione internazionale di polizia. Stando all’ordinanza, fin dalle prime ore successive al ritrovamento del corpo di Greta gli inquirenti «hanno raccolto univoci e concordanti elementi di reità», riporta l’agenzia Adnkronos, «a carico dell’indagato il quale – come emerso in occasione degli interrogatori condotti dal pubblico ministero – era risultato essere il conducente del motoscafo al momento dell’impatto». La Procura ha parlato di «conclamato stato di ubriachezza» di Kassen, nonostante il turista fosse risultato negativo al test alcolemico.

Le prove – In un video diffuso da Rai 3 lo scorso 26 giugno si vede chiaramente il turista tedesco che barcolla sul motoscafo parcheggiato nel porto, fino a perdere del tutto l’equilibrio e cadere in acqua, nell’indifferenza di un amico che l’aveva accompagnato nella gita, anche lui probabilmente ubriaco. Il quotidiano tedesco Bild ha inoltre diffuso una foto dei due in barca con in mano dei calici di vino. Decisiva è stata anche la ricostruzione attraverso una simulazione notturna, eseguita dalla guardia costiera, della velocità del motoscafo al momento dell’impatto. Si aggirava intorno ai 20 nodi, quattro volte superiore rispetto al limite consentito.

L’omissione di soccorso – Se per Umberto, originario dello stesso paese di Salò, l’urto con il motoscafo è stato fatale, le cose sarebbero potute andate diversamente per Greta. I due amici si trovavano su una piccola imbarcazione fin dal pomeriggio per assistere al passaggio delle auto della Mille Miglia storica, quando il natante con a bordo i due tedeschi li ha travolti. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato poco dopo l’incidente, prima delle 5, tra Salò e San Felice del Benaco, mentre quello della donna è stato  scoperto dopo 12 ore. Morte per annegamento e non in conseguenza dell’urto. È stato questo il riscontro emerso dell’autopsia che, nonostante abbia rilevato diverse fratture, ha accertato che la morte non è stata immediata. Se i due turisti non avessero continuato nella loro corsa e si fossero fermati per prestare soccorso, forse la sorte della ragazza sarebbe stata diversa.