Ancora morti sul lavoro, con due incidenti fatali nelle prime ore di lunedì 15 aprile. Il primo alla Norio spa, ditta di costruzioni metalliche con sede a Maniago, in provincia di Pordenone, il secondo a meno di 100 chilometri di distanza, quasi in contemporanea, all’Agrifung di Musano di Trevignano, in provincia di Treviso.

Gli incidenti – A Maniago un operaio di 47 anni è rimasto schiacciato dalla gru che stava manovrando. La vittima, incaricato dell’apertura quotidiana dello stabile, secondo le prime ricostruzioni riportate in mattinata da Ansa, sarebbe stata travolta dal mezzo attorno alle 6 di mattina durante il trasporto di un carico di materiali pesanti. Sul posto si trovano ora sia gli ispettori dell’Azienda Sanitaria, incaricati di verificare il rispetto della normativa antinfortunistica sul luogo di lavoro, sia i carabinieri della Stazione di Maniago. Il pm Federico Facchin ha già dato il via libera per la rimozione della salma, mentre l’intero cantiere rimane sotto sequestro in attesa di ricostruire la dinamica dell’incidente. A Musano di Trevignano, riporta il Corriere del Veneto, un operaio di 41 anni che si trovava all’Agrifung per scaricare un rimorchio è stato travolto da una ruspa ed è morto sul colpo. Nella stessa azienda, nel marzo del 2016, un altro incidente con le stesse modalità ha ucciso un operaio marocchino di 52 anni.

Un problema in crescita – Il 10 aprile un operaio di 25 anni moriva dopo essere rimasto schiacciato da una lamiera, all’interno di un’azienda di verniciature a Sulbiate, nel Monzese. Due giorni dopo, un agricoltore 26enne perdeva la vita travolto dai balloni di fieno nell’azienda di proprietà della famiglia. Quello delle morti sul lavoro è un problema in crescita. Stando al rapporto reso pubblico dall’Inail a fine gennaio riguardante le morti avvenute sul luogo di lavoro nel 2018, in quasi tutti i mesi dello scorso anno il numero di denunce relative a incidenti con esito mortale è cresciuto rispetto al 2017. Le morti sul luogo del lavoro sono cresciute del 5,4% rispetto al 2017, quelle ‘in itinere’, ovvero avvenute durante il tragitto verso il lavoro, del 22,6%. Cresciuti anche i casi di incidenti con più di un morto: se ne contano 24, contro i 15 del 2017. Non sembrano migliorare le previsioni per il 2019. Secondo L’Espresso, i morti prima della fine di marzo 2019 erano già 100. La cifra, secondo l‘Osservatorio Indipendente di Bologna, porta il bilancio complessivo già a un +3,9% rispetto al primo trimestre del 2018: la categoria con più vittime sarebbe l’agricoltura, seguita dall’edilizia, dall’autotrasporto e dall’industria in generale.