Dal 26 gennaio saranno in commercio e potranno arrivare sulle tavole degli italiani le larve del verme della farina minore. Lo consente un regolamento europeo sul consumo di questi alimenti sotto forma di polvere, in pasta, essiccate o congelate. Le larve di Alphitobius diaperinus sono il quarto tipo di insetti che si possono mangiare in Europa, dopo quelle della farina gialla, le locuste migratorie e la farina di grillo domestico (in commercio dal 24 gennaio).

Un piatto di larve. ANSA

Benefici e dubbi – La domanda è: si possono mangiare ma fanno davvero bene? Domanda legittima, considerato che lo stesso regolamento europeo, a scanso di problemi e responsabilità, sconsiglia il consumo di larve ai minori di 18 anni in modo da non avere nessuna responsabilità nei confronti di questi soggetti. Samantha di Geso, biologa nutrizionista presso il Centro medico interdisciplinare Nutrizione e Psicologia Dna Milano, risponde così: «Purtroppo sì. Queste larve sono altamente proteiche, ricche di sali minerali, calcio e vitamine. Non sono state ancora riempite di ormoni e questo è positivo, ma non si capisce bene la loro lavorazione». Infatti, non ci sono abbastanza studi da parte della comunità scientifica per rispondere a tutte le domande. Per esempio, cosa succede se vengono consumate durante una gravidanza? Fanno bene durante lo sviluppo infantile?

Allergie ed etica – Anche a livello allergenico la situazione non è chiara e non si riescono a fare previsioni: le persone allergiche alla polvere possono mangiare le larve? E quelli che reagiscono male ai crostacei? «Ci vogliono 7, 8 anche 10 anni per capire se un alimento fa effettivamente bene all’organismo oppure no, se causa disturbi e se provoca allergie», spiega l’esperta che continua: «anche quanto frequentemente viene usato e assunto un alimento può determinare lo sviluppo di problematiche». A tal proposito la dottoressa di Geso spiega: «l’importante è che il cliente venga sempre avvisato. È una questione etica e di sicurezza». Il regolamento, infatti, obbliga i produttori di alimenti nei quali sono presente le larve del verme della farina minore a indicarlo nell’etichetta.

In Italia – Come tanti altri cibi e bevande dai gusti discutibili, gli italiani accetteranno anche gli insetti. Il nostro corpo dovrà adattarsi perché non è abituato a consumare questo genere di alimenti. «I popoli che da sempre mangiano insetti hanno un codice genetico diverso dal nostro, degli enzimi digestivi diversi dai nostri e, soprattutto, sono abituati» afferma la dottoressa. È come dare un piatto di caponata a un brianzolo: la sua digestione durerà più a lungo e sarà più difficile rispetto a quella di un siciliano. In ogni caso, le larve fanno bene, si possono mangiare anche se è necessario tenere un occhio puntato sui progressi della comunità scientifica. Tutto è ancora in via di sviluppo.