Il ministro dell'Interno Alfano rassicura sulle misure di sicurezza in Italia: "la situazione è diversa dalla Francia" (foto: campanianews)

Il ministro dell’Interno Alfano rassicura sulle misure di sicurezza in Italia: “La situazione è diversa dalla Francia” (foto: campanianews)

Per combattere il terrorismo in Europa, non basta prevenire gli attentati e rafforzare la sicurezza nelle nostre città. Si devono interrompere le reti di finanziamento dei gruppi criminali come quello che ha ucciso più di 130 persone a Parigi. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano proporrà di aumentare i controlli su quello che chiama “Pil del terrore”, il reddito dei terroristi. Secondo le parole del titolare del Viminale, intervenuto questa mattina a Radio Anch’io, il lavoro dovrà essere svolto insieme ai ministri degli altri Paesi dell’Unione Europea: a loro rivolgerà la sua richiesta il prossimo venerdì durante un Consiglio dell’Ue straordinario. L’idea di Alfano arriva proprio mentre da molte parti, come dal segretario del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Felice Casson, si sottolinea che il coordinamento europeo sulla sicurezza non è efficace e che manca una collaborazione di intelligence basata sulla fiducia reciproca.

La risposta italiana, ha continuato Alfano, dovrà essere militare, ma anche culturale. Già sabato scorso la sicurezza nel nostro Paese era stata alzata al secondo livello. “Il rischio zero non esiste”, ha detto il ministro, “ma la prevenzione serve ad abbassare il coefficiente di pericolo di attacchi”. In particolare, l’allerta sarà massima durante il Giubileo, che inizierà il prossimo 8 dicembre. Alfano ha spiegato che a Roma è stata rafforzata la vigilanza sui “siti francesi, gli obiettivi vaticani, i centri di aggregazione turistica, su 12 aeree del centro storico di maggiore frequentazione e sulle aree dedicate alla movida”. Tra la capitale e la provincia ci saranno 24 mila persone in divisa e più di 1200 militari dell’operazione Strade sicure.

"Durante il Giubileo, ci saranno 24 mila persone in divisa a Roma e provincia", ha detto il ministro dell'Interno Alfano (foto: Wikipedia)

“Durante il Giubileo, ci saranno 24 mila persone in divisa a Roma e provincia”, ha detto il ministro dell’Interno Alfano (foto: Wikipedia)

La situazione italiana è diversa da quella francese, ha spiegato il ministro. “Non abbiamo le periferie con immigrati che spesso non sono integrati”, ha detto Alfano, riferendosi alla condizione delle banlieu parigine da cui provenivano alcuni dei terroristi che lo scorso venerdì 13 hanno compiuto sette attacchi nella capitale. Mentre il presidente francese Hollande ha espresso la necessità di cambiare la Costituzione del Paese in caso di minaccia allo Stato, l’Italia, ha rassicurato Alfano, non ne ha bisogno: “Abbiamo leggi importanti ed efficaci e non abbiamo sbagliato le politiche degli anni passati”. Il ministro ha ricordato di aver firmato 55 decreti di espulsione nei confronti di persone che hanno manifestato tendenze estremiste. Tra questi ci sono quattro imam: guide spirituali che, per Alfano, hanno il compito di fare di più e prendere le distanze dal terrorismo. “In Italia abbiamo un milione e 600 mila musulmani”, ha concluso il ministro dell’Interno e non possiamo “regalare la loro simpatia al Califfo al-Baghdadi”.

Livia Liberatore