Sei criminali. Tra di loro, due poliziotti che ne hanno uccisi altri tre: l’efferatezza dalla polizia a dentro la polizia stessa. Ventiquattro morti e più di cento feriti. Questi i numeri della Uno bianca, la banda di fuorilegge emiliani che tra il 1987 e il 1994 ha terrorizzato nord e centro Italia con rapine e assassinii. Ma cosa ha fatto la Uno bianca?

La storia – Tre fratelli, Alberto, Roberto e Fabio Savi, e tre amici: Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca Vallicelli. Quasi tutti poliziotti. La banda nasce quando i tre fratelli Savi decidono di volere più soldi e così assaltano un casello autostradale a Pesaro: è il 19 giugno 1987. Da lì un’escalation: 12 rapine in 47 giorni, ma per il momento non ci sono vittime. Un solo punto in comune tra gli assalti: i malviventi si spostano con una Fiat Uno bianca. Da lì il nome.

Assassini – A partire dal 5 settembre dello stesso anno, il trio inizia ad assaltare uffici postali e supermercati. Il 1990 vede un salto di qualità significativo nel loro modus operandi: non agiscono più solo per soldi, ma per uccidere a sangue freddo. Arrivano le prime vittime: a gennaio colpiscono un immigrato tunisino mentre a dicembre assaltano un campo nomadi nella provincia bolognese. Nove le persone ferite. Nello stesso mese assalgono quattro lavavetri extracomunitari e uccidono due residenti in un altro campo nomadi. Una linea, quella di attacchi a sfondo razzista, che prosegue anche l’anno successivo con l’aggressione a un’automobile con a bordo tre senegalesi. Nel frattempo continuano a rapinare uffici postali, supermercati e caselli autostradali. Ma arrivano anche alle banche e la banda si allarga.

La strage del Pilastro, 1991.

Il Pilastro – Il culmine dell’efferatezza viene raggiunto il 4 gennaio 1991 con quella che è conosciuta come la “strage del Pilastro”. La banda assale una pattuglia di Carabinieri perché teme voglia controllare il numero di targa. La macchina viene crivellata dai proiettili. Tre i morti: Otello Stefania, Andrea Moneta e Mauro Mitilini. Ad aprile e agosto dello steso anno altri due attacchi alle forze dell’ordine. Le rapine continuano fino al 1994 quando, il 21 aprile, la banda viene scoperta da due poliziotti, Luciano Baglioni e Pietro Costanza, mentre sta preparando un nuovo colpo. E’ la fine, per i membri dell banda si aprono le porte del carcere.

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Le vittime – Ventiquattro le vittime e più di cento i feriti in sette anni di attività. Sono questi i numeri della uno bianca. Tra i morti ci sono civili, poliziotti, commercianti, testimoni oculari e un direttore di banca.

Le condanne – I processi a carico dei componenti della banda si sono conclusi il 6 marzo 1996. Tre gli ergastoli per i fratelli Savi, riconosciuti come gli artefici principali. Ergastolo anche per Marino Occhipinti, 28 anni per Pietro Gugliotta poi diventati 18 (scontati 14 grazie all’indulto e alla legge Gozzini), tre anni e otto mesi per Luca Vallicelli.