È attesa l’udienza di convalida dell’arresto di Piero Pesce, 61 anni, che all’alba di mercoledì 23 novembre ha ucciso il figlio 28enne Valerio nella loro casa in pieno centro a Canelli, nell’Astigiano, e ha poi chiamato i carabinieri. L’avvocata Giovanna Balestrino, che difende l’uomo, osserva: «Si è mostrato collaborativo. Si tratta di un dramma familiare, valuteremo anche il suo stato di salute».

L’intervento dei carabinieri – «Ho ucciso mio figlio, venite in Viale Indipendenza 27, scala A», lo ha ripetuto due volte, Piero Pesce, durante la telefonata al centralino dei Carabinieri, effettuata poco dopo le 9 del mattino. I sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai militari, hanno trovato il giovane privo di vita nella sua stanza, steso ai piedi del letto, in una pozza di sangue. Pare che il ragazzo sia stato colpito da numerosi fendenti alle braccia, al torace e alla schiena con un coltello da cucina. Sarà l’autopsia a completare il quadro della vicenda, mentre nell’appartamento all’angolo tra Via Giovanni XXIII e Viale Indipendenza sono in corso i rilievi tecnici da parte del personale dell’arma per ricostruire e confermare le dinamiche dell’accaduto.

Fonte: ansa

Il fatto – Si ipotizza che l’omicidio sia stato compiuto nel corso di una lite, ma è anche possibile che il primo colpo sia stato sferrato dal padre mentre Valerio dormiva ancora, svegliandolo e spingendolo a un vano tentativo di difesa. I vicini riferiscono di aver sentito grida di aiuto all’alba e una discussione la sera precedente. Il padre viene descritto come un tipo schivo che dopo la morte della moglie Daniela, sette anni fa, aveva patito un esaurimento nervoso: «E’ invecchiato di 10 anni in un solo giorno», ricordano ora i vicini. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e portato presso la caserma dei Carabinieri di Canelli, dove ha confessato davanti al Pm di Asti Stefano Cotti di aver ammazzato il figlio. Terminato l’interrogatorio, Piero Pesce è stato trasferito in carcere a Quarto, in provincia di Asti.

Il movente economico – Gli inquirenti ritengono che alla base del delitto ci siano questioni economiche, ipotesi che sembra confermata dal padre e dagli ultimi solleciti ricevuti da banche e fornitori, documenti bene in vista sul tavolo all’ingresso all’arrivo dei soccorsi. La lite sfociata in omicidio sarebbe stata scatenata dalle difficoltà finanziarie del figlio, che aveva contratto parecchi debiti. Valerio gestiva con la compagna la tabaccheria-ricevitoria di piazza Cristo Re ad Alba dal 2017, ma da poche settimane aveva lasciato la casa di Alba dove viveva con la fidanzata ed era tornato a vivere dal padre. Gli affari non andavano bene, tra creditori e debiti da centinaia di migliaia di euro. Una barista di piazza Cristo Re racconta di aver visto il signor Piero davanti alla tabaccheria martedì pomeriggio: «è rimasto in auto fermo per un’ora e mezza. Continuava a guardare il negozio», prima delll’ennesimo e ultimo litigio martedì sera.

Le vicende famigliari – I problemi del negozio si inseriscono nel contesto di una situazione famigliare complicata, resa difficile dalla morte della moglie di Piero Pesce. Ragioniere, ex dipendente Riccadonna, aveva cambiato lavoro dopo la scomparsa della donna, per poi trovarsi di fronte alle difficoltà finanziarie del figlio. Da qualche tempo la tabaccheria subiva chiusure e aperture alterne. A settembre era rimasta chiusa 10 giorni per ferie, poi riaperta con Piero che, pur lavorando per l’Enotecnica di Nizza Monferrato, stava dietro al bancone. A ottobre la saracinesca era rimasta abbassata e il 9 novembre era stato esposto un avviso: “Chiuso fino al 31 dicembre per motivi di salute”. Il tabaccaio di Alba, Marco Bonino, racconta «due giorni fa Valerio mi ha confidato che i motivi della chiusura erano dovuti a “scelte poco oculate”. Io ero sollevato, ma lui mi ha detto che una malattia si sarebbe potuta curare, quel disastro era irrimediabile».L’ipotesi che circola ad Alba è che la vittima avesse problemi di ludopatia, che sarebbe stata alla base della disastrata situazione finanziaria.