«Santo Padre, io le sto telefonando con grande sofferenza»: cominciò così la telefonata del 24 luglio 2021 del cardinale Giovanni Angelo Becciu a Papa Francesco. Becciu si lamentò con il Pontefice per una lettera della Santa Sede che non smentiva le accuse rivolte allo stesso cardinale nel processo per i finanziamenti alla società di Cecilia Marogna. Questi versamenti, che ammontavano a 575mila euro, sarebbero stati spesi, secondo l’accusa, in acquisti di beni di lusso, e non, come avrebbero dovuto, per il salvataggio di una suora rapita in Mali da jihadisti. Becciu, nella telefonata la cui registrazione è stata acquisita dalla Guardia di Finanza e pubblicata in seguito dall’agenzia Adn Kronos, disse che la lettera ricevuta era stata «una condanna»

Jose Mario Bergoglio è Pontefice dal 13 marzo 2013. Fonte: Flickr

«Liberare la suora» – Alla vigilia del processo per la compravendita-truffa di un immobile da 200 milioni di euro a Londra in cui è ancora coinvolto, Becciu chiamò Papa Francesco. Ma per parlare d’altro: ovvero del processo sui finanziamenti della Segreteria di Stato Vaticana alla società di Marogna. Becciu in proposito non ebbe incertezze e rivolse al Papa una domanda diretta: «Mi ha dato o no l’autorizzazione per liberare la suora?». La voce di Bergoglio è debole, poichè nel luglio 2021 era appena stato dimesso dall’ospedale dopo un delicato intervento chirurgico. Ma Becciu incalza: la lettera è «giuridica», dice, e quindi porta a concludere che il Papa condivida quelle accuse. «Lei mi ha sempre detto – prosegue il cardinale – che è al di sopra e non vuole intervenire. Come posso io difendermi se lei già mi accusa così?». E conclude: «A me basterebbe che mi annullasse questa lettera». Papa Francesco, che non sa di essere registrato, promette al suo interlocutore che cercherà «un altro consiglio».

I processi di Becciu – Il cardinale sardo avrebbe reistrato la poprie telefonate con l’aiuto di Maria Luisa Zambrano, amica di famiglia, indagata nell’inchiesta della Procura di Sassari sui finanziamenti alla diocesi e alla Caritas di Ozieri. Il denaro sarebbe finito a una delle cooperative del fratello di Becciu. Secondo l’accusa era la famiglia Becciu a gestire diocesi e Caritas. La Guardia di Finanza avrebbe trovato l’audio della telefonata proprio sui telefoni di Zambrano. Il lavoro delle Fiamme Gialle ha anche fatto emergere una chat con amici e parenti in cui Becciu afferma che «Il Papa vuole la mia morte». Becciu è indagato per associazione a delinquere. Un altro filone d’inchiesta è quello già ricordato dell’immobile di Londra per cui Becciu è imputato con accuse che vanno dal peculato all’abuso d’ufficio. Becciu è anche rimasto coinvolto in un’indagine in Australia su un versamento agli accusatori del cardinale australiano George Pell imputato per pedofilia. La polizia australiana tuttavia non ha alla fine individuato “alcuna condotta criminale” in questi pagamenti.