Avevano due e tre anni i bambini, due fratelli, i cui corpi senza vita sono stati rinvenuti a Lampedusa nella serata del 26 gennaio. È il bilancio umano del naufragio avvenuto a 53 miglia a sud di Lampedusa, nell’area sar di competenza maltese. La nave dell’ong Sea Punk ha recuperato 15 naufraghi e li ha trasbordati sulla motovedetta della guardia costiera italiana, che li ha poi trasferiti all’hotspot siciliano. Restano due dispersi, tra cui un altro bambino, il terzo figlio dei genitori che hanno già perso gli altri due. Secondo le testimonianze delle persone a bordo, il barchino in vetroresina sarebbe partito da Zuara in Libia.
L’operazione di recupero – Dopo il recupero da parte dell’ong, Malta ha risposto alla richiesta di soccorso inviando un elicottero per trasferire a La Valletta due naufraghi in condizioni particolarmente critiche: una donna incinta e un uomo con difficoltà respiratorie e schiuma alla bocca che aveva ingerito molta acqua. Successivamente, la motovedetta della Guardia costiera italiana ha raggiunto la nave della ong per il trasbordo dei 15 superstiti. Provengono tutti dal Camerun, a eccezione di un nigeriano. Durante il viaggio verso l’isola, la Capitaneria di Lampedusa ha recuperato altri 38 nordafricani soccorsi in area sar maltese da tre pescherecci.
La rotta più letale d’Europa – Quella del Mediterraneo è la rotta più pericolosa per arrivare in Ue. Nel 2024 sono state più di duemila le persone migranti morte o disperse cercando di raggiungere le coste europee, partendo per la maggior parte da quelle tunisine o libiche. Si tratta di un anno in cui, come hanno certificato i dati Frontex, gli arrivi irregolari dal Mediterraneo centrale sarebbero diminuiti del 59 per cento rispetto al 2023. Rispetto all’anno precedente, è però aumentata la mortalità: il Missing Migrants Project ha registrato 1.695 morti o dispersi.
L’hotspot di Lampedusa – Da giugno 2023 a gennaio 2025 l’hotspot di Lampedusa ha accolto 126mila persone migranti. Nel 2024, nella più grande delle isole Pelagie sono arrivate 45.997 migranti, a fronte di 1.095 sbarchi. Si tratta per la maggior parte di uomini adulti (74,3 per cento), seguiti da minori (19,4 per cento) e donne (6,3 per cento). Tra i paesi di provenienza il Bangladesh (21 per cento), la Siria (20 per cento), la Tunisia (11 per cento), la Guinea (8 per cento) e l’Egitto (7 per cento).