Sono ancora da chiarire la dinamica e il movente dell’omicidio di Pietro Sanna, il ragazzo sardo ucciso nella sua casa di Londra lunedì sera. Il giorno dopo rimane solo lo sgomento degli amici: «Pietro stava bene, non era preoccupato di nulla, neppure gli attentati lo avevano spaventato», ha detto Paolo, ex compagno di classe di Pietro, al Corriere della Sera. Le indagini di Scotland Yard sono in corso: la pista più accreditata è quella di un furto finito in tragedia.

Il corpo trovato dal fratello – Pietro Sanna, nato nel 1994, viveva a Londra da un paio d’anni. Aveva raggiunto il fratello GioMaria, per tutti “Giommi”, che aveva lasciato la Sardegna qualche tempo prima. I due vivevano e lavoravano in due parti diverse della città, ma è stato proprio Giommi a entrare per primo nell’appartamento di Pietro, e a trovare il corpo senza vita del fratello. Perché? È uno dei misteri su cui dovranno fare luce gli investigatori della polizia londinese.

La telefonata – Pietro viveva insieme ad altri coinquilini, come centinaia di giovani emigrati a Londra per studio o lavoro. Secondo The Post Internazionale, sarebbe stata proprio una ragazza che viveva con Pietro ad avvertire Giommi Sanna che stava accadendo qualcosa a Pietro. Così il giovane si sarebbe precipitato nell’appartamento, dove avrebbe sfondato la porta d’ingresso prima di trovare il corpo senza vita di Pietro. Si tratta per ora di ricostruzioni non confermate da fonti ufficiali, in attesa che Scotland Yard diffonda una ricostruzione dei fatti alla luce delle prime indagini.

Chi era Pietro Sanna – La famiglia Sanna, originaria di Nuoro, è molto conosciuta in città e nel nord-est della Sardegna: il padre Piergraziano, infatti, è titolare del residence “La Scintilla” a San Teodoro, rinomata meta turistica. Pietro aveva frequentato il liceo scientifico “Enrico Fermi” a Nuoro, poi come molti coetanei si era spostato a Londra. Lavorava in un grande magazzino, prima come facchino e poi con compiti più organizzativi («Non devo più portare i pacchi!», aveva scritto nel gruppo Whatsapp degli amici). Nel frattempo coltivava la passione per la musica, mixando brani per la discoteca.