Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'agricoltura

Giuseppe Castiglione, sottosegretario all’agricoltura

Corruzione e frode, su gare d’appalto e finanziamenti pubblici, dal Comune di Roma al Parlamento. Le indiscrezioni sul coinvolgimento del sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione – esponente di Ncd – scuotono il governo. Il 10 giugno Salvatore Buzzi, l’uomo al centro delle indagini su Mafia Capitale, l’aveva detto: meglio non parlare del Cara di Mineo. O il rischio era far nascere una crisi di governo.

Ma poi il nome del sottosegretario Buzzi l’ha fatto: «Castiglione era molto interessato alla gara per il Cara di Mineo nel 2012 e nel 2014», ha detto agli investigatori il capo della cooperativa 29 giugno. Ma c’è un’altra minaccia alla tenuta del governo: la richiesta di arresto per il presidente della Commissione Bilancio, Antonio Azzollini, anche lui esponente del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. E ora il Parlamento è chiamato a decidere se consentire o meno all’autorità giudiziaria di procedere. Azzollini è indagato dalla procura di Trani per bancarotta fraudolenta nell’ospedale per malati psichici Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza.

Salvatore Buzzi, capo dell 29 giungo. Foto Ansa

Salvatore Buzzi, capo dell 29 giungo. foto Ansa

Le carte dell’inchiesta su Mafia Capitale mostrano quanto Buzzi fosse in grado di influenzare le scelte dell’amministrazione capitolina, durante la giunta Alemanno prima e con Ignazio Marino poi. Sotto il suo controllo sarebbe finita anche la gestione dei 10 milioni di euro stanziati dal Comune di Roma per la riqualificazione di un’area vicina al campo nomadi “La Barbuta”, in zona Ciampino. Interessata a quei terreni era l’azienda francese Leroy Merlin. Di questo Buzzi parlava con la segretaria di Ignazio Marino, Silvia Decina. Ma aveva contatti anche in Regione con il capo dell’opposizione Domenico Gramazio. Pare che su segnalazione di Gramazio, il capo di gabinetto del Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti Angelo Scozzafava, un amico di Buzzi, nella Commissione per l’urbanistica e il paesaggio.

Mentre dalle opposizioni arrivano insistenti le richieste di dimissioni del Sindaco di Roma e del governatore del Lazio, il presidente del Partito democratico Matteo Orfini fa sapere che nelle telefonate tra Decina e Buzzi non ci sarebbero elementi penalmente rilevanti. E aggiunge: «Il problema delle Commissioni va risolto con una razionalizzazione. Presto saranno dimezzate, passeranno da 24 a 12, e ci sarà anche l’azzeramento di tutte le presidenze».

Lara Martino