Una trentina di arresti in 14 province. Dalle prime ore di lunedì 26 aprile, la polizia dell’Aquila ha eseguito decine di misure cautelari e altrettante perquisizioni nei confronti di cittadini stranieri. L’obbiettivo dell’operazione è lo smantellamento dell’organizzazione mafiosa nigeriana chiamata Black Axe.

L’operazione – Trenta arresti e 25 perquisizioni domiciliari. La polizia del capoluogo abruzzese, assieme alla Procura distrettuale Antimafia, ha portato a termine una maxi-operazione che ha smantellato una rete mafiosa estesa in 14 province e costituita da cittadini di origine nigeriana.  I capi d’imputazione sono quasi un centinaio, e includono traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, truffe romantiche (sfruttamento di un legame affettivo a scopo di truffa) e informatiche e riciclaggio attraverso la compravendita di bitcoin. Fra gli arrestati, anche il capo dell’ organizzazione. L’uomo, 35 anni, era arrivato in Italia nel 2014 con un barcone proveniente dalla Libia. «Esprimo la mia soddisfazione alla Procura antimafia e alla polizia di Stato dell’Aquila», ha dichiarato la deputata abruzzese del Pd Stefania Pezzopane. Anche la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha commentato l’operazione: «Dimostra la presenza forte dello Stato e la capacità di magistratura e forze di polizia di contrastare vecchie e nuove mafie».

Black Axe – La Black Axe è un culto studentesco nigeriano nato nel 1977 e dedito ad attività tipiche di un’organizzazione criminale: traffico di droga e armi, contrabbando, estorsione, prostituzione e riciclaggio di denaro. Il loro simbolo è un’ascia nera che simboleggia il mezzo col quale «spezzare le catene dell’oppressione, dell’ingiustizia sociale e degli altri mali che hanno ostacolato il progresso delle persone di colore nel mondo». Ha una modalità specifica per reclutare nuovi membri: è necessario essere uomini, essere presentati da un componente dell’organizzazione e l’ingresso “per la vita” nella confraternita prevede riti spirituali d’iniziazione allo scopo di mettere alla prova la capacità di subire e infliggere violenza del nuovo affiliato. La sede italiana principale dell’organizzazion è a Verona, da dove vengono controllate le altre cellule operative presenti soprattutto in Sicilia, Sardegna, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Campania. A Napoli, dove l’organizzazione è diventata molto influente, la Black Axe si è scontrata con la camorra dopo aver tentato di subentrare nel business della droga. Nel settembre del 2008 sei africani sono stati uccisi in un violento scontro, dopo il quale le due organizzazioni criminali sono arrivate a un accordo per la spartizione del territorio.