Si aggrava il bilancio della forte ondata di maltempo che dal weekend ha colpito vaste zone della Toscana. Tre lavoratori sono morti nel Grossetano, intrappolati a bordo di un’auto dell’Enel coinvolta nel crollo del ponte sull’Albegna, a Marsiliana, nel comune di Manciano. I vigili del fuoco li avevano già individuati durante la notte, ma sono riusciti a recuperarli solo dopo ore di lavoro.

Il giorno dopo la devastante alluvione che ha già provocato un morto e un ferito grave, l’allerta resta alta. C’è ancora timore per l’ondata di piena del fiume Ombrone, che ha raggiunto il livello massimo e ora è guardato a vista.  “Il rischio è in attenuazione”, ha spiegato il Centro di coordinamento soccorsi, presieduto dal prefetto Marco Valentini, che ha tuttavia predisposto un piano di interventi da attuare in caso di esondazione.

La situazione più grave resta ad Albinia, sommersa dall’acqua: in molti si sono rifugiati ai piani alti delle case o sui tetti e i soccorsi sono stati effettuati per lo più con elicotteri, gommoni e mezzi anfibi. Nella notte sono state rimosse delle frane su alcune strade provinciali in modo da rompere l’isolamento della cittadina e permettere il passaggio di una colonna mobile organizzata dalla regione Toscana con volontari, natanti, 6 mezzi dell’esercito scortati dagli uomini della polizia provinciale.

Intanto rimane chiusa L’Autosole in direzione Roma tra Valdichiana e Fabro, in direzione Firenze fra Orte e Chiusi. Chiusa anche la statale Aurelia: martedì mattina si è anche aperta, all’altezza del km 149, una voragine di circa 7 metri che coinvolge entrambe le carreggiate. Bloccata anche la circolazione sui binari della Siena-Grosseto tra Monte Antico e Montepescali, collegate adesso da un pullman, mentre è ritornata in funzione la linea ferroviaria Siena-Grosseto. I treni di lunga percorrenza, provenienti sia da Nord che da Sud, vengono tutti deviati a Firenze.
Ieri il presidente della Toscana, Enrico Rossi, aveva chiesto l’intervento dell’esercito, ammettendo che, da sola, la regione non ce l’avrebbe fatta a reagire.  «Ho chiesto un incontro urgente a Monti», dice, «il governo non deve lasciarci soli». E dopo aver ottenuto l’immediata disponibilità di truppe dalla Protezione Civile, Rossi ha chiesto aiuto anche all’Emilia: «Alla Protezione civile emiliana ho chiesto di inviare le idrovore, perché la situazione si sta aggravando».

Ieri la giunta regionale ha approvato uno stanziamento di 5 milioni per far fronte alle prime spese. I fondi serviranno a ripristinare strade, ponti e argini distrutti dalle forti ondate di acqua. Il Comune di Massa ha lanciato un appello a volontari di ogni parte d’Italia: «Ci servono angeli del fango per aiutare la gente, presentatevi a Palazzo civico con stivali di gomma e pale». Ora è allerta anche in Umbria: in seguito alle piogge delle ultime 36 ore permane una situazione di “seria criticità”, soprattutto in relazione al livello e alla portata del Tevere, ha spiegato la presidente della Regione Catiuscia Marini.

Stefania Cicco