I giorni della merla, conosciuti anche come i giorni più freddi dell’anno (29, 30, 31 gennaio), non hanno mentito la loro fama popolare. L’Italia è alle prese con un’ondata di gelo artico, soprannominata «Big Snow», che ha portato la neve in molti comuni, soprattutto del centro e del nord. Ma il peggio, sembra, deve ancora arrivare: per metà febbraio saremo sotto la sferza del gelo russo, il temibile Burian.
Le città più colpite- Dalla sera di mercoledì 30 gennaio, le perturbazioni hanno investito buona parte del Paese portando la neve non solo sui rilievi ma anche a bassa quota. Dal centro al nord Italia molte città si sono trovate all prese con la prima vera nevicata dell’anno e con le strade in «codice giallo» per il rischio di formazione di ghiaccio. I fiocchi, arrivati nella notte, hanno imbiancato prima l’Emilia Romagna, l’Umbria, il Lazio, le Marche e l’Abruzzo. Poi, nella mattina del 31 gennaio, la bufera bianca è arrivata in Toscana. Le precipitazioni più consistenti si sono registrate a Firenze, Pistoia, Prato, Siena (con piazza del Campo invasa dagli slittini), Arezzo, Perugia, Viterbo e Bologna ma anche alle porte di Roma, a Castelli Romani. Record annuale di temperature negative sulle montagne del Trentino Alto Adige, dove i termometri hanno toccato i 20 gradi sottozero.
Danni e disagi- Non sono ancora stati registrati particolari danni mentre i disagi, soprattutto per la viabilità e l’ordine pubblico, hanno persuaso molti comuni a chiudere le scuole in via precauzionale. In Lazio, Toscana ed Emilia Romagna la campanella per gli studenti non è suonata dopo l’allerta della Protezione Civile per il rischio di ghiaccio sulle strade. Altre regioni in queste ore si aspettano un peggioramento delle condizioni meteorologiche e così anche Liguria e Piemonte si stanno preparando alla possibile chiusura delle scuole. A Bologna, dove da novembre 2018 ha già nevicato quattro volte, «Big Snow» ha portato disagi all’aeroporto Marconi che ha dovuto dirottare 15 voli su altri scali mentre a Firenze il ghiaccio ha bloccato la tramvia per tre ore.
Nelle prossime ore- Le correnti umide proveniente dal Mar Tirreno che si scontreranno con quelle fredde in arrivo dal nord Europa daranno origine ad una condizione meteorologica ancora molto instabile. Venerdì 1 febbraio le regioni più colpite continueranno ad essere il centro e nord Italia, dove le piogge diffuse e la neve toccheranno l’Emilia Romagna occidentale, il Piemonte e l’Alta Lombardia. sono attese nevicate, dopo i falsi allarmi dei giorni scorsi, anche a Milano e Torino. L’inverno è lontano dal cedere il passo alla bella stagione e con l’atteso ritorno di Burian, il gelo russo, nuove nevicate sono previste per metà febbraio.