La “maledetta primavera” non vuole smettere di assomigliare all’autunno. Il maltempo che sta colpendo l’Italia negli ultimi giorni si è abbattuto oggi, 13 maggio, sull‘Emilia Romagna. La regione, per cui ieri era già stata dichiarata l’allerta arancione della Protezione civile, è stata colpita in più zone da esondazioni e allagamenti, tanto da costringere le Ferrovie dello Stato alla chiusura temporanea della linea Bologna-Rimini. Nel weekend la forte grandine aveva causato danni sparsi sul resto della penisola, in particolar modo in Lombardia, provocando due morti nel Bresciano, Veneto e Puglia.
Emilia Romagna – La regione padana si è svegliata stamattina invasa da un’ondata d’acqua. La pioggia caduta sul territorio ha causato l’esondazione del fiume Savio nel Cesenate, obbligando alla chiusura di diverse strada e alla sospensione immediata del servizio ferroviario tra Forlì e Cesena, sulla linea Bologna-Rimini. Trenitalia ha già comunicato di aver attivato un servizio di navette sostitutivo dei treni regionali nella tratta soppressa; gli Intercity e le Frecce, invece, stanno subendo variazioni nel percorso, con allungamenti verso Ravenna e conseguenti ritardi fino a un’ora e mezza. Sono anche altre però le province a rischio. A Modena la piena dei fiumi Serchia e Panaro ha messo in allarme le autorità, che hanno subito allertato vigili del fuoco e protezione civile per il contenimento delle acque e l’evacuazione di alcune abitazioni. Alcune persone sono state provvidenzialmente recuperate da un agriturismo nella zona Fossalta-Saliceto Panaro. Anche a Ravenna sono attese piene preoccupanti nelle prossime ore, con diversi fiumi e torrenti che hanno superato i livelli idrometrici di sicurezza: Ronco, Savio, Montone, Lamone e Senio. Gli enti comunali e regionali stanno collaborando con il posizionamento di sacchi di sabbia nelle zone più a rischio e avvisando la popolazione di non avvicinarsi ai capanni e ai canali di raccolta della portata maggiore dei corsi d’acqua. Sembra invece rientrata parzialmente l’emergenza nei pressi di Bologna e Imola, con il livello dei corsi Samoggia e Sillaro che si sta ritirando dopo aver raggiunto soglie critiche nella notte e aver causato qualche frana nella Valsamoggia.
Weekend difficile – Grandine e neve in alta quota sono le costanti, in questo lunedì, sulla falsariga di quanto avvenuto nel fine-settimana. Lombardia e Veneto sono le due regioni che hanno pagato più danni per questo colpo di coda invernale ancora in atto. Nella notte tra sabato e domenica a Urago d’Oglio, in provincia di Brescia, due pescatori romeni sono stati travolti da un albero sotto il quale stavano cercando riparo durante un forte temporale. Sono finora le uniche vittime di un’emergenza che ha colpito anche Milano e dintorni. Nella giornata di ieri la pista dell’aeroporto di Malpensa è stata imbiancata da uno strato di grandine alto due centimetri. Voli bloccati e altri dirottati verso altri scali. A Locate Triulzi, periferia sud del capoluogo, un 84enne è rimasto ferito per un albero che ha colpito la sua automobile, mentre nel Bergamasco un tecnico è rimasto schiacciato, senza conseguenze, da un generatore della linea elettrica che stava riparando. In Veneto, invece, sono stati registrati oltre 170 interventi dei Vigili del Fuoco, concentrati soprattutto nelle province di Vicenza e Verona.
Danni alle coltivazioni – Il centro-sud non è rimasto esente dai danni portati dalle forti piogge. In Puglia la Coldiretti Taranto ha dichiarato che invierà «la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale» per la distruzione di moltissimi raccolti di ortaggi, vigneti, grano, albicocche e agrumi. La stessa Coldiretti, in una sua analisi resa nota oggi, ha evidenziato come, nella stagione in corso, ci siano già stati «175 eventi climatici estremi che hanno flagellato l’Italia con tempeste di grandine, bufere, tornado, pioggia violenta, vento e valanghe, il 62% in più dello stesso periodo dello scorso anno». Un bilancio che rischia di aggravarsi ulteriormente. Anche la settimana entrante promette instabilità e nuove perturbazioni provenienti dal Nord Europa. Per il caldo e la stagione estiva, l’appuntamento dovrebbe slittare fino al 20 maggio.