Se una rondine non fa primavera, sfilze di temporali a maggio ormai inoltrato ricordano soltanto l’autunno passato non da molto. La bella stagione tarda ad arrivare e l’Italia, intanto, continua a fare i conti con maltempo e conseguenti danni.

Nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 maggio, la pioggia intesa ha costretto i vigili del fuoco a intervenire in più parti del Paese. A Genova e Torino le abbondanti precipitazioni hanno provocato la caduta di alberi e piccoli smottamenti stradali. A La Spezia e provincia ci sono stati sottopassi allagati e strade chiuse. In Veneto la Protezione Civile ha decretato lo stato di allarme fino alla mezzanotte di venerdì 17 maggio. Ha poi invitato i cittadini di Vicenza, già colpiti dalle esondazioni dell’autunno scorso, a mettere al sicuro beni e auto.

Ancora più curiosa, la neve che in grande quantità ha imbiancato l’Alto Adige e il Tirolo austriaco. La riapertura di Passo Rombo, la strada panoramica che collega le due regioni, è stata rimandata (probabilmente al prossimo 24 maggio). In alcuni punti la neve ha raggiunto i 10 metri di altezza, tanto che, per rimuoverla, è stata necessaria una fresa di 16 tonnellate e di 400 cavalli di potenza. Nevica anche in Valle d’Aosta. Sulla strada regionale per Cogne, sono caduti alcuni massi, senza provocare, fortunatamente, problemi alla circolazione.

A causare l’ondata di maltempo, una depressione che ha colpito numerose zone settentrionali e occidentali dell’Europa. Secondo quanto emerso da un monitoraggio della Coldiretti al Ponte di Becca, il livello idrometrico del fiume Po è già salito di quasi un metro in sole 24 ore, mentre il lago di Garda ha raggiunto il livello massimo del periodo.

Giulia Carrarini