La piovosità estrema di queste ore in Romagna ha dei precedenti. Arriva dopo il maltempo che nei primi di maggio aveva colpito sempre le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Bologna. Prima ancora, gravi erano stati i danni dell’alluvione nelle Marche dello scorso anno. «Assistiamo a una estremizzazione dei fenomeni e a uno stravolgimento delle perturbazioni», spiega Barbara La Storia, ricercatrice e ingegnera idraulica dell’Ispra. Per Andrea Billi, geologo e dirigente di ricerca del CNR, «i cambiamenti climatici accelerano e rendono frequenti questi fenomeni».

Il clima – «Siccità e alluvioni sono due facce della stessa medaglia: il cambiamento climatico», dice La Storia. Il territorio romagnolo, pianeggiante e ricco di corsi d’acqua, vive sotto un costante rischio di allagamento. Due anni di siccità estrema in pianura Padana hanno causato una perdita di porosità che ha reso i campi impermeabili alle infiltrazioni d’acqua. «Serve riforestare e ridurre il fenomeno del ruscellamento» dei fiumi, spiega l’ingegnera. In 23 sono esondati. Fiumi caratterizzati da alte velocità di trasporto dell’acqua.

La prevenzione – Consolidamento e manutenzione degli argini («che ci sono ma sono danneggiati», commenta Billi), deviazioni dei volumi di piena e canali scolmatori sono alcuni degli interventi per prevenire danni da alluvioni. A questi, si aggiungono la pianificazione di bacino distrettuale e i piani di gestione del rischio da alluvioni. «Tali misure agiscono sulla consapevolezza e sul coinvolgimento della popolazione», aggiunge La Storia. Fattori molto importanti, insieme al contrasto all’eccessivo consumo di suolo: «Non possiamo pensare di eccedere su questo fronte concentrandoci solo sulle manutenzioni», ammonisce Billi.

Come comportarsi – È utile sapere, dicono gli esperti, in che tipo di area geologica si vive e tenersi sempre informati seguendo le indicazioni della Protezione Civile. Bisogna dirigersi verso zone lontane dai fiumi. Per il geologo del CNR, «Bisognerebbe anche puntare su dispositivi di allerta automatici sui nostri smartphone». Rifugiarsi nei piani alti delle case può salvare la vita. «Durante questi fenomeni meteorologici, ci sono a volte persone che muoiono tentando di salvaguardare beni. Bisogna pensare a salvare la vita», conclude La Storia.