Enrica_Lexie

La «Enrica Lexie», la nave su cui prestavano servizio Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Luigi d’Amato, l’armatore della petroliera su cui prestavano servizio i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, è accusato di evasione fiscale. Avrebbe sottratto al Fisco almeno 1,8 milioni di euro. Nella mattinata del 5 febbraio la Guardia di Finanza ha già iniziato il sequestro dei beni dell’imprenditore, a partire da alcune case a Roma.

D’Amato è il presidente del cda della «Fratelli d’Amato», la società di trasporto marittimo con sedi in Cina, Inghilterra e Lussemburgo, oltre che in Italia, proprietaria dell’ormai famosa «Enrica Lexie». Le indagini hanno accertato un’evasione fiscale di quasi 800mila euro per l’anno 2008 e di oltre 1 milione di euro per il 2010.

La notizia arriva a pochi giorni dal terzo anniversario dell’arresto dei due marò, avvenuto il 15 febbraio 2012. Stando alle dichiarazioni rilasciate il 5 febbraio a Radio24 dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, tra Italia e India sarebbe aperto un canale diplomatico stabile e promettente. Secondo alcuni deputati di Forza Italia, però, le parole di Gentiloni sarebbero “evasive” e il governo sarebbe in realtà ben lontano da una soluzione diplomatica.

Solo pochi giorni fa il neo-eletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva ricordato Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nel suo discorso di insediamento, augurandosi una soluzione positiva della controversia di cui sono protagonisti. Il 15 gennaio anche il Parlamento Europeo si è espresso sulla vicenda, approvando una risoluzione favorevole all’Italia in cui si parla della prolungata detenzione dei due marò come di una “violazione dei diritti umani”. L’India ha contestato l’accusa, ritenuta troppo severa date le numerose deroghe concesse ai due fucilieri italiani negli ultimi tre anni. Latorre, recentemente operato al cuore, si trova in Italia, mentre Girone è tutt’ora detenuto in India, presso l’ambasciata italiana di New Delhi.

Chiara Severgnini