Massimilano Latorre

Massimo Lattore all'arrivo in India il 4 gennaio 2013 (ANSA/Maria Grazia Coggiola)

I due marò italiani, che sono tornati in India il 4 gennaio dopo aver trascorso il Natale a casa, non sono comparsi all’udienza del 15 gennaio tenuta davanti al tribunale di Kollam nello stato indiano meridionale del Kerala.

L’assenza di Massimo Latorre e Salvatore Girone, fucilieri della marina italiana accusati di aver ucciso il 15 febbraio del 2012 due pescatori indiani scambiati per pirati, è stata spiegata dall’avvocato dei due militari con motivi legati alla sicurezza. La “licenza natalizia” concessa dall’Alta Corte del Kerala ai due ufficiali italiani trattenuti in India da 11 mesi, non è stata vista di buon occhio dagli esponenti dell’opposizione locale. Prima di Natale, nel momento in cui i marò si trovavano nell’ufficio dell’avvocato dove sono stati consegnati loro i documenti per la licenza, l’edificio è stato assediato da una folla di manifestanti del partito comunista locale. Per calmare la folla è dovuta intervenire la polizia.

Il processo è stato dunque rinviato al 18 febbraio. Ma si tratta comunque di una pura formalità, visto che l’intero procedimento penale è sospeso su ordine dell’Alta Corte del Kerala in attesa di una pronuncia sulla petizione relativa alla traduzione degli atti in italiano. Manca anche la sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall’Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della “immunità funzionale” dei due marò. La Farnesina spera che il pronunciamento arrivi entro la fine del mese. “Sarei sorpreso se non avvenisse”, ha detto in una dichiarazione rilasciata il 15 gennaio a Tgcom24 il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura.

Anna Lesnevskaya