“La #primaprova è su Magris. Scrittore e germanista, divenuto famoso nel 2013 per aver fatto bestemmiare migliaia di studenti alla #maturità”. Oltre 100 retweet per Genio78 che ha saputo riassumere in 140 caratteri il punto di vista di migliaia di studenti che mercoledì mattina hanno cominciato la maturità. “Senza fare polemica: quanti di voi, sinceramente, conoscevano Magris a diciannove anni?”, aggiunge @e_Katastrophe. “Il tema sui Paesi in via di sviluppo arriva con 20 anni di ritardo…”, osserva @fscarpino. “Se non altro, ora tutti sanno cosa vuol dire ‘Brics'”, fa seguito @Sarah_col.

Come ogni anno è arrivata la maturità e come ogni anno il toto-tema su internet, che dava per certo Pirandello, è stato prontamente disatteso.

Claudio Magris è l’autore scelto dal ministero dell’istruzione per la prima traccia. L’analisi del testo è a partire dalla prefazione del  suo libro “L’infinito viaggiare”. “Una scelta atipica” commenta Silvana Bini, docente di italiano e latino al liceo scientifico Leonardo da Vinco di Milano. “Magris non è un autore che si affronta di solito nel programma. Ma è anche vero che il tema del viaggio è stato approfondito e studiato in mille modi nel corso dell’anno scolastico. Si tratta di fare un’analisi extraletteraria”

Il saggio artistico letterario indaga sull’individuo e la società di massa con testi di Pasolini, Canetti, Bodei e Montale, mentre quello scientifico si occupa del cervello e della ricerca, con articoli tratti da giornali. Zingales, Krugman e Rajan sono alcuni degli autori da cui partire per analizzare “stato, mercato e democrazia” per il saggio socio economico. Il saggio storico-politico si occupa di “Omicidi politici” e in particolare di Matteotti, Kennedy e Moro.

“Sono temi fattibili, alla portata degli studenti. Tranne forse quello di argomento scientifico: i testi non sono particolarmente calzanti” analizza la professoressa Bini. Ma è sul tema storico che ci sono più perplessità. “il candidato” si legge sulle tracce del ministero “illustri gli aspetti più rilevanti della vicenda politica di ue paesi del BRICS nel corso del ventesimo secolo”.  Si legge su twitter:  “Io so cosa sono i Brics dal secondo anno di università, figurarsi quelli del liceo” “bello aver dato mercato e democrazia e Brics. Peccato che l’economia nei licei non c’è”.

“Effettivamente – sottolinea la professoressa Bini – “il tema storico è forse il più difficile: non in tutte le classi si arriva ad affrontare quel periodo”. Giovedì sarà il turno della seconda prova: la versione di latino per i licei classici e matematica per i licei scientifici.

Maria Elena Zanini